BISIGNANO – Sono scesi in piazza questa mattina, gli studenti dell’ Itis e Liceo Scientifico di Bisignano per protestare contro la perdita dell’autonomia dell’ Istituto Enzo Siciliano. Dopo numerosi appelli dell’Amministrazione e dei movimenti politici locali, la regione ha comunque deciso di negare l’autonomia, confermando la delibera sul dimensionamento scolastico della Provincia di Cosenza che accorpa l’IIS di Bisignano con il Pezzullo di Cosenza. L’accorpamento dell’Enzo Siciliano di Bisignano al “Pezzullo” di Cosenza non va giù ai ragazzi bisignanesi che, quindi, in maniera autonoma, sono partiti stamattina in corteo dalla struttura scolastica per attraversare Corso Italia, cittadella Mediocrati e per risalire nel centro storico. I ragazzi hanno poi occupato la struttura, fermamente convinti di come un atto del genere mortifichi anni di sacrifici.
L’accorpamento dei due istituti scolastici, per l’anno scolastico 2017/18 ha scontentato quindi le richieste della città e così, questa mattina è scaturito lo stato di agitazione degli studenti dell’Istituto Siciliano: i ragazzi hanno protestato per le vie della città chiedendo l’indipendenza della scuola bisignanese.
Hanno partecipato alla manifestazione degli studenti anche il sindaco FF Damiano Grispo e l’assessore Mario Umile D’Alessandro. Il Sindaco nel ringraziare gli studenti, per aver contribuito ad affermare il sacrosanto diritto, peraltro sancito da una sentenza esecutiva del TAR Calabria ed ignorata in sede deliberativa sia dalla Provincia di Cosenza che dalla Giunta Regionale, ha ribadito che le leggi vanno rispettate e le sentenze attuate, ancora di più da chi è rappresentante delle istituzioni.
Come si legge dal comunicato del Comune: “Insieme agli studenti si è deciso che, di fronte a questa ingiustizia, l’Amministrazione non mollerà e, insieme a loro, continuerà la battaglia per garantire l’autonomia e il diritto all’istruzione nella città di Bisignano. Nel frattempo, la Giunta Municipale ha ridato incarico legale all’avvocato Carmelo Puterio per impugnare davanti al TAR Calabria, con richiesta di sospensiva, anche questa delibera della Regione Calabria”.
Pochi, comunque, i politici e i membri dell’associazione che hanno appoggiato l’iniziativa: fosse stato maggio, periodo di campagna elettorale…