La ricca villa romana di età repubblicana in c.da Squarcio

Letture: 9594

I resti ritrovati dalla Dott.ssa Giovanna Verbicaro e dal Dott. Giovanni Piccolo in contrada Squarcio, a pochi passi da Cozzo Rotondo, sono stati confermati di una ricca villa romana. Il progetto finanziato dal Segretariato regionale MiBACT, era rivolto all’individuazione di aree d’interesse lungo la via consolare Popilia.

Sebbene i rilevamenti siano stati solo preliminari e i resti rinvenuti relativamente pochi, le informazioni sembrano essere molto promettenti. Si tratterebbe di una villa produttiva molto estesa e ricca e sicuramente ben conservata, forse attiva nel campo della ceramica come attesta un resto di scoria ipercotta. L’estensione, quasi impossibile da stimare, coprirebbe sicuramente i 1000 metri quadri, e a giudicare dalla conformazione delle mura si potrebbe andare anche in profondità di oltre 60 centimetri. Presente alla conferenza stampa, l’archeologa Dott.ssa Giovanna Verbicaro ha esplicato l’importanza di un tale ritrovamento, visto anche la conservazione di una pittura parietale.

La produzione di ceramiche, quindi, sembra essere nel DNA di Bisignano, importante centro anche medioevale e ora confermato anche nell’antichità, dalla villa attiva sicuramente tra il II sec. a.C. al II sec. d.C., come sottolineato dal soprintendente Pagano, presente anch’esso alla conferenza stampa. Questi ha voluto porre l’accento sulla valorizzazione locale «E’ un vanto che siano forze calabresi a condurre scavi e individuazioni di questo tipo. Ricordiamoci che l’archeologia è orgoglio e anche propulsore per l’economia locale. Molti musei del vino o dell’olio espongono la storia dei loro prodotti che affondano le radici in un passato lontano.»
Anche il sindaco Francesco lo Giudice ha continuato su questa scia «Non dobbiamo pensare all’archeologia come ostacolo o impedimento alla produzione agricola o economica in generale. Il passato, il presente e il futuro lavorano e devono lavorare assieme per il benessere comune.»

Ma è chiaro che la sfida è solo agli inizi. Come emerge da quasi tutti gli interventi lo scavo vero e proprio ha bisogno di finanziamenti cospicui e la scarsità di risorse non ne rende certo facile il reperimento «Ora inizia la caccia al finanziamento» ha sottolineato lo Giudice esprimendo la volontà dell’amministrazione comunale di valorizzare e conoscere il passato locale soprattutto attraverso azioni come questi «Bisogna ora cercare di ottenere fondi europei, ministeriali e regionali per assolvere all’onere e onore di valorizzare e conoscere la nostra storia.»
La Soprintendenza ha già pensato però di tutelare l’area di forte interesse storico avviando il procedimento di vincolo dell’area, di proprietà privata.

Il primo passo è fatto e con una gestione saggia delle informazioni pervenute si potrà procedere a una valorizzazione di un’area e una regione che in un panorama sempre più globale deve tentare di stare a galla e superare annose questioni tipiche del meridione.

Alfredo Arturi