La strage dei cuccioli a Santa Sofia d’Epiro

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Dopo il vile gesto che ha sconvolto tutta la comunità di Santa Sofia d’Epiro, il sindaco Gianfranco Cercamella, ha emesso un ordinanza che vieta di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive.

Come si legge nell’ordinanza n.12/2018 “E’ vietato, altresi, la detenzione, l’utilizzo e l’abbandono di qualsiasi alimento prearato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce. Il proprietario o il Responsabile dell’animale deceduto a causa di esche o bocconi avvelenati deve segnalarlo alle Autorità Competenti”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata di FI Michela Vittoria Brambilla, presidente del movimento animalista: “Oggi, primo giorno della nuova legislatura, ho depositato tra gli altri un progetto di legge per il contrasto dell’utilizzo e della detenzione di esche e bocconi avvelenati” – ha dichiarato la Brambilla commentando la notizia dell’avvelenamento dei cani a Santa Sofia d’Epiro. “Speriamo che questo Parlamento riesca fare ciò che la precedente maggioranza non ha saputo o voluto fare – aggiunge Brambilla – trasformare in legge l’ordinanza ministeriale, reiterata ogni anno, e rafforzarla introducendo nel codice penale un articolo specifico che punisca chi prepara, miscela, detiene, utilizza, colloca o abbandona esche o bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte di una persona o di un animale”.

Oggi si sono occupati del caso anche le telecamere del TG regionale della Calabria:
Video Servizio TG3 Calabria del 23.03.2018