“La disoccupazione non esiste”, scritto dal giovane imprenditore Leonardo Leone, è un saggio necessario, soprattutto in questo momento storico, dove va valutato anche il gravoso impatto dell’emergenza sanitaria sul mercato del lavoro italiano, così come è necessaria una riflessione sul tema della visibilità della disoccupazione come problema sociale ed economico.
Un volume scritto da uno dei pochi casi italiani di “self made man”: Leone è un imprenditore e formatore che oggi possiede oltre 30 aziende con oltre 290 dipendenti ed un’esperienza ventennale cinque settori merceologici diversi, cresciuto nelle case popolari del quartiere Trullo, dunque un uomo partito dal nulla, che ha raggiunto grandi successi solo grazie al proprio impegno e alla propria dedizione.
Esperienza e passione alla base di quest’opera. È un libro che parla di lavoro ma anche di motivazione allo stesso. In ambito lavorativo, la motivazione può essere definita come la spinta interiore che porta l’individuo ad applicarsi con impegno, una sorta di forza interna che stimola, regola e sostiene le principali azioni compiute in modo ciclico: dall’origine del bisogno, l’individuo ricerca i mezzi per poterlo soddisfare, quando riesce a soddisfarlo, rivaluta la situazione e verifica la presenza di nuovi ed ulteriori bisogni; questa forza è intrinseca, non può essere indotta dall’esterno, ma mediante interventi esterni, può essere sollecitata ed alimentata. L’attività lavorativa è uno degli elementi principali dello status sociale e dell’identità personale di un soggetto; il guadagno è solo uno dei risultati, e forse non il più importante, e questo viene sottolineato dall’autore: pensare solo ai soldi è quanto di più dannoso sia per il lavoro stesso sia per la nostra vita.
Nella carrellata dei capitoli, un ruolo importante è dato anche dai fattori di crescita, quelli relativi al contenuto stesso del lavoro, come il raggiungimento di risultati prefissati, il riconoscimento della complessità e la natura del lavoro svolto, la responsabilità relativa al lavoro svolto e la possibilità di un avanzamento professionale e di carriera. Ovvero, si parla anche di come migliorare il lavoro e dunque migliorarsi.
Ma il libro offre anche una netta analisi del presente, abbastanza netto il pensiero dell’autore sullo strumento del reddito di cittadinanza che non ha dato i frutti sperati (eufemismo), rivelandosi un dispositivo alquanto deficitario.
Lo stesso Leonardo Leone parla della sua opera: «Questo libro nasce dall’esigenza di portare alla luce la verità che appartiene a questa società riguardo il lavoro e l’imprenditoria. La verità vissuta da un uomo partito dalle case popolari, che ha intrapreso un percorso di vita step by step prima come lavoratore dipendente e poi come imprenditore, incontrando non poche difficoltà. Il titolo provocatorio, vuole portare l’attenzione del lettore su un punto cruciale della storia italiana contemporanea: la cosiddetta “emergenza lavoro”. Quanto è reale parlare di “emergenza” o di “crisi”? Quali sono i dati ufficiali in materia lavoro? In che direzione sta andando questo mercato? ».