Le critiche del “Chiurito” sul modo di amministrare Bisignano

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La cittadina di Sant’Umile è sempre stata una fucina di idee e di realizzazioni, ma anche una costante propulsore location per la politica locale, che questa volta fa registrare la scesa in campo critica del “Chiurito” un volantino redatto da un operatore sanitario, medico oculista, Alessandro Perrone. Il dottore Perrone che già sulle pagine di facebook è molto presente nell’analisi politica, pur avendo sostenuto convinto che l’amministrazione in carica fosse la panacea di tutti i mali bisignanesi, a sei mesi dall’insediamento della stessa e del loro operato non sconta alcuna critica e chiama “l’occasione perduta” il modo di amministrare la città. Molto più incisivo di tanti dell’opposizione, si dimostra pungente pur ribadendo gli stessi problemi che su queste pagine più d’una volta sono emersi ed in risposta solo improperi d’ogni genere sui palchi. “Una mano tesa per partecipare alla vita democratica – scrive Alessandro Perrone – questa abbiamo rivolto nella scorsa primavera al candidato a sindaco per la lista “solidarietà e partecipazione”. Per tutta risposta abbiamo ricevuto indifferenza, disprezzo e arroganza. Lo stesso candidato a sindaco affermò solennemente che non si sarebbe dovuto commettere l’errore di abbandonare l’azione politica privilegiando quella amministrativa. Evidentemente lui ha cambiato idea.Noi restiamo sempre dell’idea che partecipare alla vita politica sia un dovere civico per tutti e ci regoleremo di conseguenza anche a costo di dispiacere a qualcuno, che non ce ne vorrà se oseremo “parlare impudentemente al guidatore”. Come è intuibile, già questa premessa ha scosso l’ambiente bisignanese, risvegliando i lettori dal torpore delle notizie per lo più adattate. Infatti, l’oculista che tanto si è speso la scorsa primavera per questo esecutivo non risparmia stoccate e affonda la spada: “Non cento bensì duecento…i giorni di governo senza alcun risultato. Perché le opere non sono state realizzate, la verità è sotto gli occhi di tutti.

Il paese è impercorribile. Tutte le strade, da quelle principali a quelle secondarie, a monte come a valle, sono dissestate divenendo un pericolo che denunciamo a gran voce alle autorità preposte. L’acqua come al solito viene erogata a singhiozzo e spesso inquinata. Il paese è al degrado, costellato di opere pubbliche incompiute e oggetto di devastazione da parte di vandali o da intemperie. Un esempio il palazzetto dello sport, il museo della liuteria, lo spettacolo è davvero penoso e doloroso, diventeranno presto dei ruderi. Queste strutture dovevano essere baluardi di crescita sociale e culturale intesa al recupero delle tradizioni e dei mestieri del luogo, sono diventati simboli di uno sfacelo senza precedenti”. Perrone fa riferimento anche al santuario che nulla si fa se non proclami, così come si è arenato il cantiere della biblioteca…ma tutto questo quante volte è stato segnalato proprio su queste pagine? La riscossa per i beni comuni dovrebbe portare la gente a capire che certi limiti sono insuperabili.

Ermanno Arcuri
su: Dirittodicronaca