Le prime indagini sul terreno del Santuario

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Una buona notizia arriva per i fedeli di Sant’Umile e per il santuario della Riforma. Dopo la frana del Febbraio 2010, che ha compromesso la stabilità del santuario, tanto da portarlo prima alla chiusura e poi alla parziale agibilità, è arrivata l’ufficialità di un’indagine propedeutica per la riapertura. Sono partite, infatti, le prime stime geognomatiche sul terreno del santuario, con una ditta della provincia di Avellino che ha incominciato a constatare il luogo del misfatto, dove avvenne la frana circa tre anni fa. La prima indagine, che durerà qualche mese, servirà per stabilire qual è la reale natura del terreno con un attento monitoraggio, valutando anche se vi siano ancora rischi e come bisognerà intervenire successivamente. Infatti, dopo questa prima stima, saranno fatte altre valutazione per attuare un progetto definitivo con la Regione Calabria, al fine di avviare i veri lavori per risanare il santuario. In questi giorni, intanto, partiranno le prime trivelazzioni utili per le indagini, che toccheranno la zona est e quella ovest del santuario, andando sino a una profondità di 30 metri. Soddisfazione, almeno per questo primo passo iniziale, è stata espressa dai frati del convento. Non si sono sbilanciati nei pronostici per la totale riapertura del santuario, ma si augurano, almeno, che per la prossima festività di Sant’Umile (Agosto 2013) ci siano ulteriori certezze sul futuro del luogo di culto bisignanese.

Massimo Maneggio