Si è consumata nei giorni scorsi la trattativa forse più eclatante di questo calciomercato italiano, cioè la cessione di Mario Balotelli dal Milan al Liverpool per 20 milioni. Unanimamente la trattativa è stata definita un vero capolavoro da parte di Galliani, capace di effettuare una plusvalenza con la cessione di un giocatore ormai ritenuto da molti finito o comunque declassato a buon giocatore ma nulla più. In realtà la verità sta nel mezzo: il Milan guadagna economicamente e moralmente con questa cessione (Balo è uno spacca spogliatoio come le ultime dichiarazioni di Inzaghi hanno dimostrato) ma perde la grande sfida che si era posto due anni fa, cioè quello di far rigare dritto questo “bad boy” e farne il simbolo del futuro Milan. Dopo un anno e mezzo ricco di gol, espulsioni, squalifiche e colpi di testa, il Milan deve abbandonare questo suo progetto e considerarlo fallito, puntando magari su un’altra cresta attesa da riscatto, quel El Shaarawy che tanto aveva incantato nel 2012.
Le responsabilità della società rossonera sono però poche o nulle nell’ennesimo fallimento di un giocatore arrivato a 24 anni e ormai all’ultima spiaggia in questa nuova esperienza inglese. Dall’Inter ad oggi, passando per il City, Balo ha avuto sì un aumento del suo ingaggio (ai reds guadagnerà sei milioni, mentre al Milan arrivava massimo a 4,5) ma la sua valutazione di mercato è rimasta sempre la stessa, dimostrando quindi di non essere stato in grado di colmare quel processo di maturazione che da anni si aspetta ma che mai arriva nel numero 45. Il fallimento rossonero è l’ennesima occasione fallita da Balo, incapace di imporsi nello spogliatoio della squadra per cui ha sempre tifato e il futuro, in prospettiva non è per nulla roseo. In Nazionale ci si ricorda di Balo solamente per una doppietta contro la Germania e adesso, con l’arrivo di Conte, si ritroverà di fronte un Ct che non gli perdonerà nulla e che avrebbe fatto già a meno di lui se la generazione di attaccanti azzurri fosse più ampia. Al Liverpool si ritroverà uno spogliatoio ricco di personalità forti, a partire da capitan Gerrard che sa benissimo cosa significa rispettare un club e una tifoseria. Balotelli riuscirà ad imparare qualcosa dal totem inglese? Mario dovrà ereditare il peso in attacco lasciato vuoto dalla partenza di Suarez, autore nella scorsa stagione di ben 31 gol. Balotelli non ha mai superato le 15 reti in un singolo campionato, quindi l’impresa sembra già persa in partenza.
Più in generale Balotelli dovrà cercare di recuperare sé stesso, per dimostrarsi finalmente degno delle qualità che i suoi piedi possiedono. Fino ad ora è stato un continuo sciupo di queste doti, dando maggiore interesse a macchine sportive, allo spaccio della droga e al ping pong: sarebbe finalmente l’ora di rendersi conto che, in un’Italia fatta di gente che arranca quotidianamente dietro la crisi e di ragazzi della sua stessa età che vivono il dramma della disoccupazione, uno come lui non deve avere nulla di concesso e dovuto nella vita (cosa che dovrebbe per primo lui capire). Quindi, nostro caro Balo, dimostra finalmente di valere qualcosa come uomo e non solo come calciatore (una partita ogni quattro…). Dimostra di meritare almeno un po’ tutti quei vergognosi soldi che prendi oppure abbi la dignità di ammettere a te stesso che non sei stato in grado di rispettare almeno un minimo di quelle aspettative che da anni i giornalisti hanno su di te e quindi abbassa la cresta.
Avere 24 anni oggi in questo periodo storico-economico non è facile e tu che hai avuto la fortuna di saper giocare a pallone dovresti pensare, ogni volta che prendi la tua lauta busta paga a fine mese, a tutti quei tuoi coetanei che vorrebbero essere al tuo posto e che per esserlo rinuncerebbero volentieri ad auto costose, freccette e creste colorate. Se mai lo farai, oltre a diventare un calciatore migliore e finalmente maturo ti renderai conto di quante occasioni hai perso e di come ancora hai tempo per rimediare. Ma il tempo, Balo, sta per terminare. Good lucky Balo e buona “ultima spiaggia”.L