Lettera di Francesco Fucile al prefetto di Cosenza

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Mi rincresce esprimere tutta la mia amarezza e la mia contrarietà per i giudizi fortemente negativi, uniti a qualche battuta ironica e fuori luogo data la circostanza, da Lei espressi nei miei confronti, in occasione della recente manifestazione “Comuni a 5 stelle” tenutasi a Bisignano…

Devo notare, purtroppo, che non è la prima volta che Lei si abbandona a pubbliche critiche, sia nei confronti dei cittadini bisignanesi che su scelte squisitamente di ordine politico, operate dai consiglieri di minoranza.

Personalmente, ho sempre nutrito il massimo rispetto sia per i rappresentanti del Governo che, negli anni, sono stati arbitri super partes nel garantire la corretta funzione degli enti locali, sia di coloro che, a qualunque titolo e indipendentemente dai ruoli ricoperti, hanno messo a disposizione della collettività il proprio impegno. Parimenti rivendico il sacrosanto diritto di espletare il mio mandato consiliare nelle forme e nei modi che ritengo più opportuni, senza che questo debba essere oggetto di critica da parte Sua e, per giunta, in mia assenza, togliendomi la possibilità di fornire ogni giustificazione ove ne fossi obbligato, ma non è questo il caso.

A mio modo di vedere, fare politica significa fare delle scelte che, ovviamente, non sempre sono condivise da tutti. Questo confronto può avvenire solo nel rispetto dei ruoli, delle leggi e dall’educazione alla legalità, al rispetto del prossimo, delle Istituzioni.

Durante la mia attività di amministratore – iniziata nel 1990 – ho sempre tenuto presente questi concetti basilari e in tanti anni di attività politica, non ho mai ricevuto un avviso di garanzia, né mai ho commesso alcun tipo di reato, ed il mio operato amministrativo non ha mai causato danno all’Ente locale.

I miei ideali sono ancorati alla dottrina sociale della Chiesa e le mie icone di riferimento sono Don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti, Aldo Moro, Pier Giorgio Frassati, solo per citarne alcuni.

È solo guardando al loro esempio che trovo, ancora oggi, la forza per non perdere la fiducia nelle istituzioni e nella politica.

La mia mancata partecipazione alla manifestazione dei “Comuni a 5 stelle” al pari di tutte le forze politiche di opposizione, è stata dettata solo dal fatto che non condivido l’operato dell’attuale amministrazione e che lo spettacolo offerto non è altro che un’operazione mediatica finalizzata a rimuovere, dall’attenzione di tanti cittadini, lo stato di abbandono e di isolamento che Bisignano vive all’interno della vasta area del comprensorio della Valle del Crati.

Per di più, nella mia qualità di consigliere comunale, so bene che Bisignano non può essere annoverato tra i comuni virtuosi, avendo sforato il patto di stabilità interno già da quattro anni, ma forse a Lei questo dettaglio non è noto.

La mia partecipazione all’evento, dunque, sarebbe stato un vero e proprio atto di ipocrisia, a meno che non sarei dovuto intervenire per fare notare la contraddizione in cui è caduta l’Amministrazione di Bisignano, rischiando di rovinare la festa e di mancare di rispetto agli amministratori dei Comuni ospiti.

Paradossalmente la mia assenza, unitamente a quella dei colleghi d’opposizione, è stata molto più riguardosa nei confronti degli ospiti e dei relatori, rispetto a una eventuale presenza di facciata che avrebbe legittimato la politica mediatica dell’Amministrazione Comunale e che, però, non rispecchia, assolutamente, la realtà del nostro Comune.

Del resto la manifestazione è stata disertata anche dalla quasi totalità della popolazione che ha preferito palesare la propria disapprovazione non partecipando.

C’è un’affermazione di Don Luigi Sturzo che più di tante altre esprime il mio modo di intendere la politica e di operare nelle istituzioni e che, per debolezza del mio linguaggio, non riesco a riassumere con eguale intensità e fascino, ragion per cui la riporto integralmente:

“C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senza competenza, si attua con furberia. È anche opinione diffusa che alla politica non si applichi la morale comune, e si parla spesso di due morali, quella dei rapporti privati, e l’altra (che non sarebbe morale né moralizzabile) della vita pubblica. La mia esperienza lunga e penosa mi fa invece concepire la politica come saturata di eticità, ispirata all’amore per il prossimo, resa nobile dalla finalità del bene comune”.

Le posso dimostrare, anche attraverso il materiale che allego, che questa mia concezione della politica, mi ha recato non pochi dispiaceri e danni materiali. Ma quello che più mi fa male, è che il mio impegno civico ha provocato tanta sofferenza anche ai miei familiari.

Per favore un po’ più di rispetto per il mio impegno di consigliere comunale democraticamente eletto.

Distinti saluti.