L’Italia che sarà nel prossimo futuro

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L’Italia che sarà. Il dopo Prandelli (se è vero che andrà via, ipotesi che sembra aver perso quota nelle ultime ore) nel clan azzurro ripartirà dalle qualificazioni europee, per approdare in Francia nel 2016 da assoluti protagonisti. La nuova formula del torneo a 24 squadre (in seguito, ci sarà un circo itinerante per tutte le nazioni) garantisce sonni tranquilli alle prime due classificate di ogni girone, con il gruppo finale che sarà completato dagli spareggi con le migliori terze. Insomma, sulla carta l’Italia è già qualificata, vedendo il valore delle avversarie, ma… mai dire mai, il pericolo di sottovalutare il girone è sempre in agguato. Bisogna ripartire quindi dalla guida tecnica: Alberto Zaccheroni e Massimiliano Allegri partono in pole per sostituire Prandelli, ma occhio a qualche sorpresa (Luciano Spalletti?). Sarà soprattutto la rosa della squadra che vivrà un ricambio generazionale, con tanti giovani che stanno emergendo e altri che vogliono aumentare i loro gettoni di presenza in nazionale. In porta, ancora una volta, la sicurezza sarà Gigi Buffon, anche se quello francese sarà con ogni probabilità il suo ultimo europeo per ovvi motivi d’età. Alle sue spalle c’è Salvatore Sirigu come suo vice, che sta maturando con il Psg anche quell’esperienza internazionale necessaria. Lotta per la terza piazza, con Mattia Perin, Francesco Bardi, Nicola Leali e la new entry Simone Scuffet che dovranno solo confermare i loro progressi per poter puntare alla maglia azzurra. In difesa, sicura conferma per Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, mentre i vari Ogbonna, Astori e Ranocchia dovranno compiere il salto di qualità. Sulle fasce una sicurezza è Mattia De Sciglio, mentre un ritrovato Lorenzo De Silvestri potrebbe servire, se alternato all’esperienza di Christian Maggio, senza dimenticare Davide Santon sulla sinistra. La zona nevralgica del campo sarà di buona esperienza: Daniele De Rossi, Claudio Marchisio, Riccardo Montolivo e Marco Verratti formeranno la linea mediana, al di là del modulo che sarà utilizzato. Alessio Cerci e Alessandro Florenzi saranno i cursori di fascia, mentre per Bonaventura, Parolo, Candreva, Jorginho (in caso di naturalizzazione) servirà solo mantenere la continuità avuta nei club di appartenenza. Si attende, però, l’esplosione di un Paul Pogba italiano per avere quel qualcosa in più rispetto agli altri centrocampi europei. In attacco, si parte da qualche situazione da sbloccare: ci sono Mario Balotelli e Daniel Pablo Osvaldo (metteranno mai la testa a posto?); c’è Giuseppe Rossi (fisicamente reggerà?), e non mancano gli altri, in primis Mattia Destro e Lorenzo Insigne, al quale si chiede maggior freddezza e incisività sotto rete. Occhio, però, ai tanti attaccanti emersi in questo campionato, tutti controllati dalla Juventus: Ciro Immobile, Manolo Gabbiadini e soprattutto Domenico Berardi, mimmo berardi
il talento del Sassuolo che alla sua prima stagione in Serie A ha segnato più di dieci reti. E speriamo sempre che il nostro Berardi possa prima assaporare il clan Italia già ai prossimi mondiali di Rio de Janeiro…

Massimo Maneggio