L’Italia che si specchia

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Guardarsi allo specchio e rendersi conto di quanto si è ottusi. Imperfetta incoscienza della tragedia, l’unica vera spiegazione plausibile all’inattività collettiva nei confronti di ciò che sta avvenendo nel nostro paese.

I nostri avi avrebbero parlato di “cornuti” e “mazziati”, nel senso che al danno si aggiunge la beffa. Gli Italiani non solo sono presi in giro quotidianamente da un sistema perverso che li costringe a soccombere ma non reagiscono neppure davanti all’evidente manifestarsi di una tragedia che li vedrà sicuramente vittime. Un popolo che non lotta contro i loro stupratori, anzi li subisce in silenzio e si sente in colpa.

Che cosa serve all’orgoglio italiano per insorgere contro il declino in atto?

Rassegnazione, al momento è l’unica parola che salta alla mente per descrivere lo stato di coma irreversibile in cui verte la popolazione italiana. L’unico disappunto proveniente dalle piazze s’innalza attraverso il grido stridulo di un comico, per certi versi, anche un po’ folle.

Le rivoluzioni dovrebbero essere dei processi insiti nello spirito umano e può esserci rivoluzione soltanto dove c’è piena coscienza.

12/ 11/2013 – Alberto De Luca