Lo stendardo della Coldiretti (raffigurato in foto) rappresenta una provocazione inaccettabile per tutti i calabresi

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Quelle bandiere servirebbero anche a pompare l’acqua? Sarebbe bastato realizzare le opere ordinarie di bonifica (per i tributi già pagati profumatamente dai consorziati per i ruoli emessi dai Consorzi di bonifica per gli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011) e l’alluvione probabilmente si sarebbe potuta evitare. Per decenni i Consorzi di bonifica calabresi hanno prodotto soltanto un totale di debiti pari a 155.135.966,12 milioni di euro senza mai realizzare opere di bonifica per la salvaguardia ambientale e le esondazioni. A tal proposito, lo stendardo della Coldiretti (raffigurato in foto) rappresenta una provocazione inaccettabile per tutti gli agricoltori calabresi. Le provocazioni all’interno di un clima di tensione sociale caratterizzante la sciagurata gestione economica e politica calabrese potrebbero rappresentare un vero bumerang per tutti, soprattutto a fronte di quello che si sta verificando in tutta la nazione. Le associazioni di categorie non sono esenti da responsabilità pertanto farebbero meglio a togliere quei simboli di encomiabile decadimento civile. Coldiretti rappresenta, infatti, la maggioranza nei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica calabresi. In un paese civilizzato si sarebbe intervenuti senza sponsorizzare l’evento ma soltanto assolvendo al dovere. Invece, in Calabria c’è bisogno di piantare una bandiera della Coldiretti per prendersi il merito di ciò che si sta facendo. Prima si fanno straripare i fiumi per la totale mancanza di opere e poi si piantano le bandiere sulle idrovore. Non ci sono parole, tutto questo è veramente raccapricciante. Evviva l’Italia!

22/01/2013                                                                                              Alberto De Luca