L’odore del web…e quello della carta stampata

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SCRITTO DA: CARLO FALCO
SU GENTILE CONCESSIONE DA: UTOPIA

“È un’idea che è arrivata così per gioco, stando seduto per un aperitivo con due amici: Graziano Fusaro e Lucantonio Iaquinta, commentando proprio che ci stava bene una fresa cunzata”. È così che Massimo Maneggio, giornalista de l’Ora della Calabria, ci descrive in poche parole il programma web “Fresa Cunzata” (tipico alimento bisignanese che viene condito solitamente con olio e peperoncino essiccato e macinato) di cui è conduttore-moderatore. La trasmissione va in onda in media ogni sabato su Youtube, e piano piano sta riuscendo ad entusiasmare il pubblico del web che ormai aspetta impaziente l’appuntamento settimanale. “L’idea di fare un mini programma -dice Maneggio- è arrivata col passare del tempo. Gli argomenti sono di stretta attualità nella maggior parte dei casi, e gli ospiti arrivano con naturalezza e senza bisogno di eccessive presentazioni”. È questo il lato più originale del programma, infatti in ogni puntata ci sono ospiti diversi che abbracciano numerosi campi, dal sociale all’arte, dall’attualità allo sport, come il prof. Gianfranco Costabile, docente dell’Unical responsabile progetto pedagogia della R-Esistenza, laboratorio di Resistenza Antimafia, ospite della puntata andata in onda giorno 4 maggio. È un programma periodico che non ha limiti o confini, proprio come l’“Edicola Fiore” di Fiorello che ogni mattina su Rai Radio 2 riesce a svegliare e a divertire milioni di persone. Le location sono state diversi locali, anche se Maneggio ringrazia particolarmente il bar Dolcitoni: “L’inizio è stato concepito qui: ci ha ospitato nelle prime quattro puntate”. Il giornalista dice sorridendo che per ora è andata bene e ci svela alcuni particolari: “Agli ospiti chiedo solo gentilezza, ironia ed educazione… Dietro questo progetto non ci sono intenzioni politiche o voglia di mettersi in mostra: è un modo per me e per altri di sperimentare un nuovo campo come il web, nella massima naturalezza possibile”. Potete seguire tutte le puntate su www.youtube.com/user/lafresacunzata. In vista del decollo della trasmissione e dei recenti fatti riguardanti la chiusura del quotidiano l’Ora della Calabria abbiamo intervistato per questo numero proprio il giovane Massimo Maneggio.

In questi ultimi giorni abbiamo vissuto la triste vicenda della chiusura del quotidiano d’informazione “L’Ora della Calabria”, di cui eri corrispondente a Bisignano. Cosa vuoi dire a proposito della vicenda?

Una brutta storia, l’ennesima che è maturata in Calabria. Il dispiacere mio e degli altri colleghi sparsi per la Regione è enorme. Chiude il giornale che, negli ultimi anni, è stato protagonista grazie al suo incessante lavoro. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, noi giornalisti siamo fieri di quanto fatto nelle scorse settimane.

Da giornalista hai seguito e riportato in maniera imparziale e oggettiva tutti gli avvenimenti politici di Bisignano degli ultimi 5 anni. Oggi come vuoi esprimerti sulla politica bisignanese e sulla situazione del paese?

Fare il giornalista – e un certo tipo di giornalismo – a Bisignano non è facile. Soprattutto, poi, quando vuoi farlo in maniera libera e senza santi protettori, senza regali e senza favoritismi. Ho seguito la linea del lettore, la linea del popolo. Popolo che, in questa città, già ha poca voce: se poi togliamo di mezzo un giornale… Sulla situazione politica bisignanese voglio essere clemente: è tutto da rifare. Ci sono troppi “tattici” in giro.

Cosa vuoi dire sul giornalismo bisignanese e calabrese?

Al giornalismo bisignanese dico di osare di più, perché in questi anni siamo stati in pochini a fare inchieste. Bisogna stare dalla parte della verità, per potersi guardare allo specchio. Il giornalismo calabrese, a mio parere, ha generato tanti “mostri” che hanno tolto spazio e stipendi a giovani intelligenti e pieni di spunti creativi, creando un default nel sistema.

La via del giornalismo cosa può offrire a i giovani bisignanesi? Cosa consigli a chi vuole avvicinarsi a questa attività?

Io consiglierei proprio di cambiare mestiere, in generale. Poi, se un ragazzo è disposto a sacrificare giorni festivi, vite private e ore di sonno allora può diventare un buon giornalista. Bisogna scrivere tanto e leggere ancor di più, documentarsi, stare a contatto con varie realtà, e soprattutto abituarsi a ricevere critiche infondate. Non tutti sanno leggere un giornale.

Parliamo di calcio… in un vecchio numero di Utopia dicevi “si è estinto il lupo rossoblù”. Oggi il lupo rossoblu sembra stia per tornare, un pensiero a riguardo?

Il Cosenza è arrivato nella Lega Pro unica e spero, tanto, di vederlo, il prima possibile, nell’olimpo del calcio. Andare in Serie A, allo stato attuale, può pensarlo solo un pazzo.

Cosa ti è rimasto dell’esperienza di “Guardatevi sempre alle spalle”, la sua stesura, il suo concepimento, la presentazione e l’accoglienza critica? Avremo un secondo libro?

È stata un’esperienza particolare. Ho presentato un libro in un giorno di pioggia pazzesca, con una sala piena e senza tanti politici. Una goduria. Globalmente, lo paragono a un testo contemporaneo che va a Sanremo: ha vinto il premio della critica, è già qualcosa. Su un secondo libro non mi pronuncio, ma mai dire mai, a Sanremo non si va una volta sola.

Nel frattempo avremo il piacere di seguire “Fresa cunzata”…

“Fresa Cunzata” è una scommessa vinta con Graziano Fusaro. Nonostante qualche tema particolare, aver puntato su un programma rispettoso, e con ospiti educati, ha dato buoni risultati. Dopo “Bar dello Sport” e Radio Talk”, sono contento di aver azzeccato un altro format…e farlo a Bisignano, dove la gente è reticente quasi a tutto, vale il doppio

Un pensiero su Utopia e un saluto ai lettori

Con “Utopia” c’eravamo lasciati anche in malo modo, ma penso che la stima reciproca non sia mai mancata. Fa parte di un passato che non rinnego assolutamente, e ha un presente e un futuro di buone prospettive: vi leggo con interesse e vi invito a sperimentare di tutto sul territorio. Viva Utopia e i suoi ragazzi.