L’uomo e le domande universali

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L’uomo e le domande universali

Chi sono? Qual è lo scopo della mia vita? Queste sono le grandi domande, senza risposta, che si pone l’uomo nel corso della sua vita; concezioni umaniste a cui si pensa in momenti confusi della vita, o in quelle notti insonni. Ma le domande a cui cerchiamo di dare una risposta vana sono queste: C’è qualcuno che mi guida? Un Dio, tanti dei, l’universo o il destino? O nessuno di essi? La risposta che viene data varia da persona a persona, e influenza l’intero modo di un individuo di interagire con il mondo. La teologia è platonequella branca della filosofia che cerca di dare una risposta a queste domande. La religione più antica del mondo è l’induismo, seguito rispettivamente dall’ebraismo, dal cristianesimo, dal taoismo ed altre più recenti. La religione nasce insieme all’uomo, a causa del bisogno umano di darsi una risposta certa alle grandi domande esistenziali, di appoggiarsi a qualcosa e a qualcuno e di seguire un  preciso stile di vita. Il termine teologia viene usato la prima volta nel IV secolo a.C. da Platone nella sua opera la Repubblica. I primi veri teologi furono i primi filosofi, che indagarono sulla natura del divino, arrivando poi alla conclusione che alla genesi di tutto ci fosse un arché (principio) ingenerato ed eterno. Al pensiero teologico dei primi pensatori greci segue quello dei filosofi socratici che credevano in una divinità, indicata con il termine dàimon, senza la quale ogni presunzione di sapere è vana, la quale plasma la realtà caotica materiale guardando il mondo delle idee. In seguito:Epicuro rivoluziona il modo di pensare umano opponendosi all’ideale popolare di un Dio Supremo; con la Stoa (corrente filosofica) nasce il pensiero panteista monista (visione del reale secondo cui ogni cosa è permeata da un Dio immanente), che viene ripreso nel Neostoicismo; il Neopitagorismo riduce la teologia alla matematica; il Medioplatonismo si rifà all’idea Platonica della trascendenza di Dio mentre con il Neoplastonismo la teologia diviene il centro dell’indagine filosofica. Passando dal pensiero teologico legato strettamente alle varie fasi della filosofia, si passa  direttamente al pensiero teologico diversamente analizzato dalle varie religioni: la teologia ebraica stravolge il mondo antico incentrando tutto il proprio sapere sulla rivelazione della Torah mentre la religione cristiana, alla cui base vi è il rapporto tra ragione e fede, concepisce la teologia come l’esercizio della ragione sul messaggio della rivelazione accolto dalla fede; secondo la religione islamica le conoscenze teologiche possono essere acquisite attraverso Rivelazione Divina tramite un Profeta. Oltre a conoscere la teologia è interessante considerare i suoi aspetti antropologici cioè capire i motivi che portano a indagare il divino; questi aspetti sono fondamentali per conoscere in toto la teologia perché spingono l’uomo, attraverso la curiosità e il senso di sicurezza che lo spinge a conoscere tutto ciò che gli sta intorno, a farsi domande incentrate sulla sua origine, quindi a conoscere le proprie radici.Dalla sua nascita ad oggi, la teologia ha fatto progressi spingendo ogni uomo a crearsi un proprio pensiero sul divino. Nel ventunesimo secolo o meglio, nell’era tecnologica l’uomo attraverso la moltitudine di religioni e credenze può scegliere la propria o nessuna di esse, affermando così la propria scelta di percorrere un sentiero tortuoso, fatto di insicurezze e spazi bui affidandosi a se stesso. Ma chi può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato se quel che realmente abbiamo è solo la vita e l’unica nostra sicurezza è la morte?

Cristiana Amodio, Carlo Donnaperna