Luzzi, bagarre in Consiglio sul numero legale

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LUZZI Un sabato pomeriggio apparentemente tranquillo, soleggiato e senza grosse pretese, se non quelle relative a una pennichella dopo un pranzo leggermente abbondante, si è trasformato invece nelle Idi di marzo nella città di Luzzi. Anzi, nelle Idi di aprile, guardando a quanto accaduto nel Consiglio comunale di luzziieri. Erano cinque i punti all’ordine del giorno, tra cui l’approvazione del piano finanziario dei costi del servizio gestione dei rifiuti e della Tari, nonché l’approvazione per Tasi e Imu. Il casus belli è arrivato dal numero legale, richiesto dalla minoranza ad inizio Consiglio e che ha lasciato ben più di una perplessità negli oppositori, notando come non erano presenti all’appello l’ex vicesindaco Franco Basile, nonché i consiglieri Francesco Montalto e Antonio La Marca. La maggioranza del sindaco Manfredo Tedesco ha iniziato l’analisi politica con otto tra assessori e consiglieri, oltre al sindaco, e la minoranza ha subito espresso la propria contrarietà, ottenendo una prima sospensione dei lavori. Tra cavilli e interpretazioni del regolamento, il Consiglio è proseguito: la minoranza ha direttamente chiamato le forze dell’ordine, dopo esser uscita dall’aula consiliare. Per l’opposizione mancava in aula il numero legale, e ora il capogruppo di minoranza, Andrea Guccione, nonché i suoi consiglieri, invocano lo scioglimento del Consiglio, lasciando così le sorti del municipio in mano a un eventuale commissario prefettizio, che dovrebbe amministrare l’ente sino alla primavera del 2017, periodo di nuove elezioni amministrative. La maggioranza ha approvato i cinque punti all’ordine del giorno, appellandosi proprio allo statuto comunale: il segretario, infatti, non ha intravisto nessun’anomalia rispetto a quanto riportato dallo statuto luzzese, poiché il numero legale era stato raggiunto con gli stessi otto consiglieri di maggioranza più il sindaco Tedesco: con nove elementi dell’amministrazione la seduta si è svolta pur in un clima incandescente, e il 10 maggio si tornerà in aula per discutere del Bilancio. Così come la minoranza, anche la maggioranza si rivolgerà alla prefettura, ovviamente per il caso contrario, informandola dell’atteggiamento tenuto dall’opposizione.Nelle ultime ore, quest’ultima si è rivolta al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, per informarlo sulle sorti politiche dell’intera comunità, rimarcando come i consiglieri di maggioranza non potevano deliberare i punti all’odg.Sabato pomeriggio di fuoco, dunque, sulle rive del Crati, dove i bilanci e i Consigli di fine aprile stanno diventando un caso: solo a Mongrassano, come già riportato nell’edizione di ieri, sono stati rispettati tutti a canoni, in altri paesi limitrofi si sta sottovalutato un appuntamento così importante e decisivo per le sorti delle rispettive comunità. Le riflessioni sembrano doverose a questo punto, ponendo una serie di perplessitàsu quanto accade nei territori cratensi all’interno delle sale consiliari, che stanno diventando sempre più una specie di ring urlati e non luoghi dove analizzare le condizioni di una città.

Massimo Maneggio