Un libro su “Lisa dagli occhi blu”: l’occasione giusta per rivivere un mito

Una delle canzoni più amate degli anni Sessanta ha una genesi davvero particolare. La bibliografia in materia si arricchisce con l'interessante volume di Alessandro Cimino

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Il musicista e scrittore Alessandro Cimino ha recentemente pubblicato per Etabeta il libro “Lisa dagli occhi blu”. Come si evince dalla presentazione del volume, su tutti gli store on line, c’è una storia ben articolata che fa da sfondo a questa vicenda, con un buon talento narrativo.

Rolando è un violoncellista e musicista poliedrico. Attraverso il racconto della sua vita costellata da enormi sacrifici, si evince la sua passione spasmodica per la musica. In questo romanzo viene illustrato dettagliatamente il suo percorso didattico poliedrico, favorendo ai lettori a capire quanto è importante che un talento non deve separarsi dalla disciplina. L’incontro con la sua insegnante di lettere è risultato molto importante e soprattutto stimolante, in quanto la genuina rigorosità di Elisa, non ha fatto altro che produrre ottimi risultati nella fase embrionale della carriera artistica dell’alunno. A distanza di anni, inaspettatamente scopre che l’insegnante Elisa (nel suo paese veniva chiamata Lisa) è la vera protagonista della canzone Lisa dagli occhi blù interpretata da Mario Tessuto.

Per quanti però seguono questo sito ovviamente la memoria va a quello che fu il vero autore del testo. Il professore Mario Guido è stata la mente brillante che ha generato questo grande classico della musica leggera italiana.

Intervista al poeta bisignanese Mario Guido scrittore di “Lisa dagli occhi blu”

Alla sua scomparsa, avvenuta più di due anni fa, questa storia ha trovato un nuovo risalto di pubblico. Anche grazie a quanti come il professore Antonio Vetere lo hanno ricordato con un commosso omaggio

Ricordi dal cuore: Mario Guido e i tempi del Ginnasio a San Demetrio Corone

Il libro di Cimino va comunque su questo solco, proprio per questo è presentato a San Demetrio Corone con grande interesse di pubblico e critica. Concludiamo con Roberto Rose che svela una rarità.