Comunicato stampa – Mercoledì 1 aprile 2015
Minacce al consigliere comunale rendese Miceli. Molinari e Barbanti (Alternativa Libera): “Conosciamo bene certi giochi antidemocratici nel MeetUp Cosenza. Solidarietà a Miceli e un invito a denunciare l’accaduto nelle sedi competenti.”
ROMA – Un altro portavoce del M5S, vittima del “fuoco amico” del MeetUp Cosenza: chissà perché la cosa non ci giunge nuova, dopo l’imboscata di dicembre 2014 quando i “soliti noti” falsarono la volontà assembleare per favorire la nostra espulsione…
Conosciamo bene certi giochi antidemocratici che si svolgono in quella che una volta era una fucina di idee per il riscatto dei cittadini ed ora rappresenta il rifacimento – neanche originale – di una trita e ritrita sezione di partito, con capi e capetti a menar le danze per conto dei notabili di turno.
Ma ora siamo arrivati al salto di qualità, alla minaccia fisica oltre l’intimidazione verbale: cose inconcepibili che testimoniano del fallimento di un progetto partito sotto i migliori auspici e sacrificato sull’altare di una catena mezzi-fini, i cui bisogni da soddisfare sono quelli personali di Grillo e Casaleggio. Sullo scenario, una pletora di ambiziosi personaggi che fanno da stimolo alle iniziative personali di chi vuole mettersi in mostra facendo voto di fedeltà: siamo, insomma, dalle parti di Scientology.
E’ triste vedere una persona come Domenico Miceli, un brillante giornalista prestato alla politica nel consiglio comunale di Rende, spendersi nell’interesse dei cittadini e – nel rispetto dei suoi avversari politici – essere contemporaneamente minacciato pubblicamente in una libera assemblea che dovrebbe simboleggiare onestà e solidarietà: ciò nel silenzio complice degli spettatori seguaci. Si è peraltro trattato di un attacco preordinato da parte di chi aveva già – recentemente – ipotizzato ritorsioni presso le nostre abitazioni, all’atto del nostro abbandono del M5S. Un atto preordinato da chi non gradisce l’esercizio della libertà, interpretando con disinvoltura le direttive che arrivano dai capi formicaio: si tratta della prova provata del clima che si è instaurato nel nuovo partito padronale della politica italiana, la cartina tornasole della debacle del M5S alle scorse elezioni regionali e del suo rapido disfacimento.
Tutta la nostra solidarietà a Miceli e un invito fermo a denunciare presso le sedi competenti l’accaduto. Chi si ostina a rimanere in gruppi che perseguono pratiche antidemocratiche o è complice di tale degrado o ne è asservito, quali ne siano i motivi: è una lezione che c’insegna la storia dei totalitarismi.
Ma poi, in terra di Calabria, non difendere le persone politicamente esposte da vili attacchi come quello in questione, le indebolisce, facendone possibile preda di quegli oscuri poteri forti che si vogliono combattere. Siamo sicuri che il Senatore Morra, che – in buona compagnia dei suoi sodali di partito – vede mafiosi dappertutto (e soprattutto dove il consenso non lo conforta), stigmatizzerà l’accaduto e darà pronta solidarietà a Domenico Miceli. Diversamente, non sarebbe difficile intuire al compiacimento di chi, aveva puntato il facinoroso che ha minacciato il consigliere rendese…
Avv. Francesco Molinari – Sebastiano Barbanti