Gli studenti di alcune scuole cosentine hanno incontrato e posto delle domande all’arcivescovo della Diocesi Cosenza-Bisignano, mons. Francesco Nolè. Tema del dibattito “Per un cultura della vita: prevenzione alle dipendenze da alcool e droga“. “Ho preso la droga: vuol dire che ho sbagliato tutto nella vita?” è una delle domande sottoposte all’arcivescovo: “Un ragazzo che riconosce di aver sbagliato è già sulla strada giusta” – ha osservato mons. Nolè – “La scuola è una palestra dove formarsi anche a riconoscere gli errori da non commettere e a crescere”.
L’appello per i giovani: “Abbiate fiducia nella vostra famiglia, fidatevi di quanto vi dicono sui rischi delle dipendenze. Essi sono abilitati a intervenire nelle vostre vite perché vi amano. È quando un genitore si arrende che è finita la speranza”. “Perché ci sono i drogati?“, un’altra domanda. “Perché qualcuno ci fa credere che la felicità sia un momento e non una conquista. È un cammino verso la libertà”, ha risposto mons. Nolè.
Rispondendo sempre ai giovani, l’arcivescovo ha considerato la possibilità dello spaccio per esigenza economica. “Se un povero spaccia, non è comprando la droga che lo aiuto, ma il contrario. Nutritevi di cose belle, di amicizie buone, dialogate costantemente con i vostri genitori”, ha affermato.