Dalle analisi effettuate non ci sarebbero tracce di veleni o agenti inquinanti
A seguito dei numerosi rinvenimenti di carcasse di pesce in località Frassia, sull’alveo secondario di sinistra del fiume Crati, la polizia provinciale, i tecnici dell’Arpacal e quelli del’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno – Servizio Diagnostica Provinciale di Cosenza, erano intervenuti per verificare le cause del decesso e analizzare le acque.
Il 30 agosto scorso, dopo il sopralluogo si temeva un eventuale reato ambientale, ma secondo alcune indiscrezioni pare che dalle analisi effettuate sulle tre carcasse di pesce barbo prelevate, non siano state riscontrate alcune tracce di veleni o agenti inquinanti che avrebbero provocato la morte dei pesci.
Sarebbero stati, invece, alcuni lavori a monte del fiume Crati che avrebbero fatto diminuire la portata del corso d’acqua, mutando così l’habitat preferenziale dei pesci che popolano il fiume, provocando così la moria dei branchi presenti nella zona, rimasti senza la dovuta ossigenazione ed esposti più facilmente alla luce del sole.