Morte Denis Bergamini, c’è un terzo indagato per omicidio

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C’è un terzo indagato nell’inchiesta sulla morte del calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini. A svelarlo oggi è la Gazzetta dello Sport che riferisce un altro nome entrato nelle indagini della procura di Castrovillari e del procuratore capo Eugenio Facciolla. Il caso è stato riaperto 9 mesi fa con un’ipotesi di reato pesantissima nei confronti dell’ex fidanzata di Bergamini e dell’autista del camion sotto il cui il calciatore si sarebbe suicidato (secondo il racconto della donna, presente quella sera del 1989 a Roseto Capo Spulico sulla SS106). I due sono infatti accusati di omicidio volontario in concorso, aggravato dalla premeditazione.

Una delle novità, secondo quanto riportato dall’articolo sulla Gazzetta dello Sport sarebbe un terzo nome finito nel registro degli indagati, una persona appartenente alla famiglia dell’ex fidanzata del calciatore.

Secondo gli investigatori il terzo indagato avrebbe avuto un ruolo primario nella tragedia e che a suo carico ci sarebbero importanti riscontri. 

Donato Denis BergaminiDopo mesi di indagini e la riesumazione della salma di Denis Bergamini, si sta arrivando ad una vera e proprio svolta. Nell’incidente probatorio di fine novembre davanti al gip Teresa Riggio sugli esiti della nuova autopsia, è stata certificata la morte di Bergamini per soffocamento prima che il suo corpo venisse adagiato sulla strada e fatto sormontare dal camion.

Vorrei guardare in viso questa persona” – commenta su Facebook la sorella di Denis, Donata Bergamini – “Vorrei guardare i suoi occhi, vorrei guardare com’è vestito. Credo sia il minimo che in questo momento posso chiedere dopo 28 ANNI per una lotta disumana privata dalla mancanza di verità; una morte disumana e senza pietà neppure per un corpo già inerme. Un atto ignobile, disprezzante per un ragazzo che avevano già soffocato. 
Mio fratello aveva solo 27 anni e amava vivere, mio fratelo era un calciatore e un serio professionista“. Donata conclude rivolgendosi al fratello: “Dè sono orgogliosa di te, ciao grande uomo“.