Si è spento oggi, all’età di 84 anni, il Maestro Vincenzo De Bonis. Era l’ultimo rappresentante della liuteria famosa in tutto il mondo per la pregiata ed artistica produzione di strumenti musicali a corda.
Rispettando la tradizione dei suo avi, che va avanti da padre in figlio da quattrocento anni, Vincenzo è stato erede degli insegnamenti storici della tradizione nominata come la “Dinastia di Liutai più antica d’Italia”.
Per secoli i De Bonis hanno costruito infatti, mandolini e chitarre di grandissimo valore, ricercati dai più famosi musicisti italiani e stranieri, che nei secoli si sono recati personalmente a Bisignano.
Con la morte di Vincenzo De Bonis va via un pezzo di storia e di grande cultura. Una persona umile, preparatissima e soprattutto meticolosa nel suo lavoro. “Mastru Vicianzu”, ha portato il nome di Bisignano in tutto il mondo che per domani, in suo ricordo, proclama il lutto cittadino.
I funerali si terranno domani 2 Dicembre alle 15 nella Cattedrale di Bisignano, officiati dal parroco don Maurizio Spadafora.
Quella bottega che profuma d’arte dai De Bonis
Nella bottega del rione Giudecca, De Bonis ha realizzato per tanti anni, strumenti preziosi che affascinano musicisti e grandi professionisti, e nel corso della sua attività, ha raggiunto i più ambiti traguardi nella difficile arte della liuteria, lavorando per lungo tempo a fianco di suo fratello Nicola (1918 – 1978).
Oggi la tradizione liutaia bisignanese è portata avanti dalla nipote dei due maestri e figlia di Costantino, Rosalba De Bonis, specializzata nella realizzazione di chitarre battenti, che imparò l’arte della liuteria nella bottega dello zio Vincenzo. Ma altri giovani liutai bisignanesi seguono con enorme successo, anche internazionale, le orme dei grandi De Bonis, come Andrea Pontedoro e Francesco Pignataro.
Il Museo della liuteria, che nascerà a Bisignano, è dedicato proprio a Vincenzo De Bonis. Aveva donato al Comune una chitarra classica in acero, una chitarra battente e un violino, che verranno esposti nel museo. Un ultimo regalo che il grande Maestro ha voluto fare alla sua città.