La Mostra Personale d’Arte contemporanea di Francesco Prezio

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L’arte e la cultura possono essere veicolate anche attraverso manifestazioni ed iniziative che non sempre devono corrispondere ai canoni classici e tradizionali. Lo dimostra la personale di pittura del giovane artista, Francesco Prezio, che ha scelto di esporre le sue opere più significative sulle pareti del ritrovo “ Bar del Corso “ di Bisignano…

L’iniziativa è stata accolta con tanta simpatia ed interesse per cui è stato deciso di prorogarne la chiusura di altre settimane.

Francesco Prezio di Bisignano, ha conseguito la Maturità Artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Luzzi; si è laureato in Architettura presso l’Università Federico II di Napoli e ha conseguito anche il diploma di Disegno e Storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.

In circa venti anni ha partecipato a diverse manifestazioni presentando i suoi quadri in mostre collettive e personali e riscuotendo consensi e riconoscimenti.
In merito alla sua arte ed al suo stile così si esprime Maria Mirella D’Agostino : “Per tracciare un profilo dell’artista basta scorrere le sue opere fluide, precise e chiare. Lui stesso è una sagoma che si riflette nella linea essenziale, continua delle sue figure, senza connotati e particolari, ma nella trattazione della loro materia, vuoi argilla, vuoi terra, vuoi acqua e nelle svariate posizioni che con slancio diventa aria, libertà. L’anonimato prende perciò forma, colore, nelle sue creazioni, ora solo emozioni di immagini interiori; ora di immagini circostanti a noi che ci illuminano, ci divertono e ci liberano da larve e farfalle. La metamorfosi è un tema a lui caro e qualche volta non è pura libertà, ma non diventa mai ossessione. Le sue opere, perciò, ci trasmettono i passaggi di crescita e di fantasia coloristica, calma e appagamento di singolo nella sua realtà, dove il paesaggio non è figurativo e vedutistico, ma mezzo espressivo per giungere ad una maturità artistica sobria e comunicativa di emozioni appartenenti ad ognuno di noi e superano la morte stessa”.

Mario Guido