BISIGNANO C’era poca gente al seguito del movimento dei consumatori, arrivato in terra cratense per dar sostegno a tutti quei cittadini che hanno avuto, e stanno avendo, numerosi problemi con i servizi offerti dalla Telecom Italia. I servizi mancano, le lamentele restano: i cittadini, soprattutto quelli che abitano nelle zone di campagna, denunciano praticamente un digital divide non più sopportabile. Gli anziani sono i più colpiti e, senza nessun mezzo di comunicazione a disposizione, ogni piccolo problema di salute diventa un’emergenza. Per l’attivista Carmelo De Luca: «Negli ultimi anni c’è stato un degrado generalizzato nelle zone periferiche, e da circa vent’anni non abbiamo più manutenzione alla viabilità. La telefonia è un servizio essenziale e, da quando la Telecom è stata privatizzata, manutenzione non ne abbiamo più avuta. Poi quando ignoti hanno rubato i cavi di rame, per settimane abbiamo avuto disservizi. Nessuno è intervento, né i gestori e nemmeno i vari politici». I cittadini vogliono riavere i servizi necessari, soprattutto dopo aver pagato puntualmente le varie bollette. Il presidente del movimento dei consumatori, Anna Rovito, ha spiegato gli aspetti legali che riguardano le varie problematiche, mettendosi in prima fila per i diritti della gente: «Se la Telecom non rispetta i contratti, come in questi casi, si dimostra inadempiente. I cittadini devono compiere dei passi, già dai primi giorni di disservizio, attivando subito il reclamo. Bisogna, inoltre, svegliare le amministrazioni che dormono davanti alla sofferenza dei consumatori». Se Alberto De Luca ha parlato, con toni duri, anche delle peripezie dei vari abitanti di Bisignano con i telefoni muti e le adsl latitanti, l’avvocato Maurizio Benedetto ha cambiato argomento, spostando il mirino sulla vicenda dei tributi imposti dai consorzi di bonifica sulle zone non fornite da servizi. Benedetto ha un po’ tirato le orecchie ad alcune associazioni di categoria, parlando anche della lotta fatta sul territorio, con ottomila firme, per modificare la legge n.11/2003.
Massimo Maneggio