LA SCALATA VINCENTE VERSO LA MAGLIA ROSA
NIBALI DOMINA SULLE MONTAGNE A 2.700 METRI (a cura di Massimiliano Aquino)
È terminato con la vittoria di Vincenzo Nibali il Giro d’Italia numero 99. La corsa rosa tra le più belle degli ultimi anni, è stata conquistata dal corridore della Astana che si è aggiudicato la Maglia Rosa, solamente nella penultima tappa, durante la scalata del Colle dell’Agnello a 2.744 metri. Vincenzo Nibali – da molti considerato il favorito del Giro – non ha tradito le attese. Il corridore Messinese nella diciassettesima tappa, ha stravolto la classifica generale, conquistando la vittoria proprio nella tappa più difficile, ovvero, quella con la Cima Coppi ad oltre 2.700 metri. Il sogno di giungere a Torino con la Maglia Rosa, per lo squalo di Messina, sembrava svanito dopo la sedicesima tappa, quando di fatto, Nibali, aveva accumulato un ritardo di 4’38” nei confronti della MagliaS. Kruijwijk, in seguito alla débaclenella crono-scalata (quindicesima tappa), e nella scalata del Passo della Mendola (sedicesima tappa). Un campione però, non si arrende mai. Da vero professionista, Nibali, con umiltà e coraggio ha proseguito la sua corsa rosa, nonostante i problemi fisici accusati nella seconda parte del Giro. Lo stesso Nibali al termine della crono-scalata del 22 maggio, aveva scritto sulla sua pagina Facebook: “Esistono giornate belle e giornate nere. Oggi una di quelle. Il sorriso resta sempre. Sono umano e non me ne vergogno”. Il suo allenatore Paolo Slongo, al termine della sedicesima tappa, aveva addirittura paventato la possibilità di un ritiro anticipato. Il distacco era notevole, e il rischio di aumentare il distacco in classifica a causa dei problemi fisici, sarebbe stato controproducente per il corridore dell’Astana. Il distacco in classifica è incolmabile. A tre tappe dalla conclusione, Nibali è in quarta posizione a 4’38” dalla Maglia Rosa S. Kruijwijk, a 3’00” da E. Chaves, e 3’23” da A. Valverde. La classifica è ribaltata alla diciannovesima tappa. La svolta ai meno 60 km dal traguardo. Il corridore dell’Astana, è nel gruppetto degli inseguitori dei quali fanno parte, Chaves, Nieve, Valverde, e la Maglia Rosa Kruijwijk circondato dalla sua squadra. Gli scatti di Chaves e Valverde, lasciano per strada i gregari della Maglia Rosa. Rimangono in 5 ad affrontare la scalata del Colle dell’Agnello. Aleandro Valverde si stacca. La Maglia Rosa non collabora e resta a ruota. Dopo la scalata, la ripida discesa che determina la caduta della Maglia Rosa che impatta contro la parete di neve. Di li a poco, perderà i 4’38” di vantaggio su Nibali, e i 3’00” su Chaves. Protagonista assoluta della diciannovesima tappa, èdunque l’Astana, che conquista sia la Cima Coppi – sul Colle dell’Agnello – con uno strepitoso Michele Scarponi che in solitaria affronta la vetta dei 2.744 metri, sia la vittoria di tappa con Vincenzo Nibali. Il compagno di squadra di Nibali, dopo aver conquistato la vetta, ha messo i piedi per terra, aspettando il rientro del suo capitano giunto insieme agli altri uomini di classifica, Chaves e Valverde. Un contributo decisivo quello di Scarponi, che ha consentito al suo capitano, di riaprire il Giro a due tappe dal termine.Lo squalo continua la sua rincorsa alla Maglia Rosa anche nella tappa successiva, la penultima, con un attacco ai meno 12 km dal termine, grazie anche, ad un instancabile Michele Scarponi. La penultima tappa – Guillestre-Sant’Anna di Vinadio134 km – viene vinta da ReinTaaramae del Team Katusha, con un vantaggio di oltre 6 minuti sugli uomini di classifica, ma il capolavoro, è quello che compie Vincenzo Nibali sul Colle della Lombardia, che scatta in sella alla sua bici, e chilometro dopo chilometro, annulla il distacco di 44” dalla Maglia Rosa, giungendo al traguardo con un vantaggio di 52” sul leader della classifica. Uno scatto, che ha consentito allo squalo di Messina, di guadagnare 1’36” sulla Maglia Rosa, e 1’17” su A. Valverde.Al termine della tappa, l’entusiasmo di Vincenzo Nibali nuova Maglia Rosa: “È stata una giornata spettacolare. Il gioco di squadra è stato fondamentale, ringrazio Fuglsang, Kangert, e Scarponi. Michele, poi, merita una statua. Senza il loro aiuto non avrei potuto farcela. La consapevolezza di non avere paura di perderlo o vincerlo il Giro mi ha reso forte. Ad alta quota mi sono sentito bene e ho avuto fiducia. Ho corso libero con la mente.Al termine della penultima e difficile tappa, la nuova classifica: 1º V. Nibali 82h44’31”, 2º E. Chaves a 52”, 3º A. Valverde a 1’17”, 4º S. Kruijswijk a 1’50”, 5º R. Majka a 4’37”.
A Torino, la passerella finale per il vincitore del Giro numero 99:
1 V. Nibali 86h52’39”
2 E. Chaves a 52”
3 A. Valverde 1’17”
Questo il commento del campione subito dopo la premiazione: “È stata un’emozione bellissima per tutto il percorso, e poi entrare sul circuito e vedere quella folla così numerosa è stato davvero indescrivibile. Ho dato uno sguardo per cercare di guardare tutti perché non volevo perdere l’attimo. Sono grandi emozioni che condivido con la mia famiglia che è partita ieri sera per venirmi a trovare. Ci sono state giornate che non abbiamo passato tanto bene…È facile giudicare e nascondersi dietro una tastiera, poi dipende come tutto viene raccontato. Prima della cronoscalata non ho detto che ho avuto problemi gastrointestinali perché non ho voluto dare degli assist ai miei avversari”.
Raggiante il D. S. dell’Astana Martinelli: “Oggi sono veramente felice, quanto si gode quando si prende la maglia l’ultimo giorno. Andalo è stato il giorno più difficile ma il resto è storia”.
Il trionfo nel Giro d’Italia numero 99, si aggiunge alle vittorie ottenute alla Vuelta di Spagna nel 2010, al Giro d’Italia nel 2013, al Tour de France nel 2014, e al Giro di Lombardia nel 2015.