L’Ospedale di Acri fuori dal Piano di Emergenza Sanitario

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L’attivazione del Piano di emergenza sanitario, attivato dalla Regione Calabria, prevede il potenziamento di alcune strutture sanitarie sul territorio per la gestione del rischio epidemiologico da Covid-19.

Dal piano è stato escluso l’Ospedale di Acri. “Una distrazione non accettabile se si considera come lo stesso presidio sia strategico per una vasta area interna” – ha detto il presidente della Provincia di Cosenza Iacucci, in una lettera indirizzata alla Presidente regionale Jole Santelli.

Con una nota del 12/03/2020, il sindaco della Città di Acri, Avv. Pino Capalbo, ha inoltrato la richiesta per l’inclusione del Presidio ospedaliero di Acri nel Piano di Emergenza attivato dalla Regione.

A tale richiesta, hanno già aderito i comuni limitrofi, tra cui Bisignano, con il sindaco che ha inoltrato la richiesta al Presidente della Regione, al Prefetto di Cosenza, al Commissario Staordinario Asp di Cosenza, Al dipartimento Tutela della Salute Regione Calabria nonchè alla Protezione Civile della Regione.

“Ritenendo necessario intervenire per porre rimedio ad una scelta inopportuna e contro l’interesse della popolazione in una situazione di gravissima emergenza sanitaria, si aderisce in modo convinto e deciso alla richiesta inoltrata dal Sindaco di Acri” – si legge nell’appello – “insistendo sul bisogno di garantire la migliore organizzazione sanitaria per fronteggiare le conseguenze devastanti della diffusione del Covid-19 che, come purtroppo sappiamo, ancora non ha raggiunto il suo picco ed è in rapida diffusione anche nel territorio calabrese.

Il primo cittadino di Acri, ha subito ringraziato: “Non siamo soli”

“Il Presidente della Provincia Iacucci ed i Sindaci del territorio circostante il nostro Comune, accogliendo il mio invito, si sono uniti alla nostra battaglia” – ha detto Capalbo – “Ringrazio di cuore il Presidente Iacucci e i colleghi dei Comuni di Bisignano, Luzzi, San Demetrio Corone, Vaccarizzo Albanese, San Cosmo Albanese, Santa Sofia d’Epiro e San Giorgio Albanese per aver sposato con convinzione la causa”.