Ottavi di rigore

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Emozioni fino all’ultimo minuto negli Ottavi di finale della Coppa del Mondo. Si parte con la sfida tra Olanda e Messico, due delle squadre che più hanno impressionato in questo torneo. Van Gaal contro Herrera è sfida tra due tecnici che hanno preso le rispettive nazionali in difficoltà (gli oranje venivano dal pessimo Europeo 2012, i messicani fino all’arrivo dell’attuale tecnico erano messi malissimo nelle qualificazioni mondiali) e le hanno portate in gran forma a questi mondiali. Superata brillantemente la Prima fase, gli arancioni e i verdi sono pronti a prendersi un posto tra le prime otto del Mondiale.

La partita inizia subito male per l’Olanda con l’infortunio di De Jong dopo dieci minuti (salterà anche i Quarti) e una prima frazione di gioco che vede il Messico più pimpante. Tre le nette occasioni avute dai messicani nei primi 45 minuti: Herrera, Salcido e Dos Santos impegnano un non perfetto Cilessen, portiere olandese tre volte campione nazionale con l’Ajax. Passato lo spavento, gli oranje al tramonto del primo tempo trovano l’occasionissima: errore clamoroso dell’ex barcellonista Marquez che concede il contropiede a Robben e Van Persie. Salva tutto Moreno ma con un intervento da rigore sul giocatore del Bayern Monaco: Proenca lascia correre.

Tra polemiche e caldo comincia il secondo tempo con l’episodio che sblocca la gara: sinistro improvviso di Giovani Dos Santos al terzo minuto che Cilissen non può bloccare. Messico in vantaggio e comincia così una nuova gara, dove il protagonista assoluto è Ochoa. Il portierone messicano si conferma per l’ennesima volta fuoriclasse nel ruolo respingendo al dodicesimo un tiro a botta sicura di De Vrij e poi, al ventinovesimo, un tiro a botta sicura di Robben.

Passano i minuti e per gli olandesi lo spettro dell’eliminazione è sempre più vicino: non sarebbe la prima volta che gli oranje cadono dopo una grande Prima fase. Il ricordo più vicino è quello di Euro 2008, quando la squadra allora allenata da Van Basten vinse tutte e tre le gare del girone ma poi, nei Quarti, si fece eliminare clamorosamente dalla Russia ai supplementari. Il volo di ritorno per Amsterdam è ormai pronto quando uno degli uomini del Triplete e della Finale mondiale 2010 sale in cattedra: sugli sviluppi di un corner sassata pazzesca di Sneijder che impatta il risultato sull’1-1. La botta è forte per i messicani che ormai si vedevano ai Quarti mentre gli olandesi ormai a casa ritornano di forza in Brasile e con la stessa forza conquistano nei minuti di recupero un pesantissimo penalty: magia in area di rigore di Robben e fallo di Marquez. Sul dischetto si presenta l’ex rossonero Huntelaar, con la possibilità di regalare una gioia immensa alla sua nazione. Il tiro del giocatore dello Shalke 04 si insacca in rete e così l’Olanda vola ai Quarti di finale insieme ai suoi numerosi tifosi presenti a Fortaleza.

Nel caldo asfissiante delle 13 locali il migliore in campo degli olandesi è stato Robben: 21 passaggi corretti su 21, 5 cross effettuati, 4 occasioni create, 7 dribbling (6 azzeccati) e 5 falli subiti. Il cammino dell’Olanda ai Mondiali passerà principalmente dai suoi piedi. Chi ha deluso è stato Van Persie, sostituito nel secondo tempo dal decisivo Huntelaar. Il Messico, autore di una partita inteliggente e orgogliosa, crolla nel finale davanti alla qualità delle stelle oranje. Il suo Mondiale resta comunque ottimo. A condizionare la gara è stato sicuramente il tremendo caldo brasiliano, che ha obbligato l’arbitro ad effettuare due time out durante la gara.

Gli olandesi affronteranno nei Quarti del 5 Luglio la Costa Rica, trionfatrice nell’Ottavo meno nobile di tutti contro la Grecia. Parte forte la Grecia nella prima frazione ma conclude poco: il primo tiro, al ventottesimo, di Karagounis è una carezza per il portierone Navas. Più difficile al trentasettesimo quando ribatte un tiro a botta sicura di Salpingidis. La Costa Rica rimane abulica offensivamente nel primo tempo ma parte fortissimo nella ripresa: al settimo Bolanos pesca Ruiz che con un sinistro in corsa ferisce la porta del portiere Karnezis. La Grecia risponde alla botta con un colpo di testa di Samaras ma pochi minuti dopo rischia grosso con Torosidis, che tocca con il braccio un cross di Campbell: l’arbitro non vede. Dal possibile tracollo ad una nuova chance: inutile fallo di Duarte e Costa Rica in dieci. La superiorità numerica premia gli ellenici nei minuti di recupero, con un gol in mischia dell’ex rossonero Papastathopoulos, il primo in 51 presenze nazionali.

Nei supplementari la Grecia ha le migliori occasioni perchè la Costa Rica subisce tantissimo l’uomo in meno, ma Navas tiene i suoi in corsa fino ai rigori dove è proprio lui il protagonista. Dopo i primi sette rigori andati a segno, l’ottavo tocca a Gekas che si fa ipnotizzare da Navas. Umana timbra il gol che regala il primo storico Quarto di finale per la Costa Rica, con i Ticos vogliosi di non fermarsi nemmeno a questo traguardo. La squadra di Pinto era data per spacciata già nella Prima Fase e lo sarà anche con l’Olanda, ma una volta battute Uruguay e Italia i biancorossi non hanno più paura di nessuno. La Grecia, invece, torna mestamente a casa dopo aver avuto più volte la chance di giungere tra le prime otto squadre.

Adesso alle 22 del 5 Luglio, a Salvador, Olanda e Costa Rica si giocano un posto per la semifinale mondiale.