Pale eoliche, giusto rifiutarle sul territorio?

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La discussione di fine anno s’incentra sulle pale eoliche. L’opinione pubblica, infatti, sta analizzando la contrarietà del Consiglio comunale alla possibilità di costruire gli impianti eolici sul territorio, punto discusso in ultimo nell’assise di lunedì scorso, la cui materia sarà poi eventualmente dibattuta e ulteriormente approfondita anche in sede di Psc. Un punto che, proprio per la sua discussione, ha lanciato alcuni confronti, partendo dal voto dell’assessore Franco Vocaturo che, in disaccordo con il pensiero dei colleghi di maggioranza e del sindaco Umile Bisignano, è andato in direzione opposta, dichiarandosi favorevole alla possibilità di costruire e di dare spazio alle fonti a energia rinnovabili. Il Consiglio si è poi espresso con 12 voti favorevoli alle mancate installazioni, quello contrario del già citato Vocaturo e tra gli astenuti, invece, figurano due consiglieri di minoranza: Andrea Algieri per “Rinnoviamo Bisignano” e Francesco Lo Giudice, capogruppo di “Alleanza Democratica”. Quest’ultimo, intervenuto telefonicamente, si è astenuto in Consiglio proprio per analizzare a fondo la questione: «Nel mio intervento in Consiglio ho subito sottolineato come la situazione sia surreale e paradossale – commenta Lo Giudice -. Se nel mondo si sviluppano le fonti di energie rinnovabili, nel nostro Comune con fretta affrontiamo argomenti di tale importanza, proposte con modalità ansiose e senza approfondirle ulteriormente». Il capogruppo in quota Pd specifica che evitare le speculazioni è un atto dovuto per la salvaguardia del territorio, ma aprire a un maggior dibattito, con la cittadinanza e gli esperti, non avrebbe fatto male a nessuno: «Non si possono vietare le fonti rinnovabili in tutta fretta, se per esempio un imprenditore agricolo volesse installare una piccola pala eolica per aiutarsi nella sua azienda, non lo potrebbe fare per colpa del Consiglio? La questione doveva essere trattata in commissione e dovevamo consultarci con gli esperti in materia. Sembra di essere tornati indietro al recente passato – aggiunge – quando anche la vicenda piattaforma è stata esaminata in maniera frenetica».

 

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