Pantani è stato ucciso. Perito calabrese fa riaprire il caso

Letture: 2670

francesco-maria-avato

A dieci anni dalla morte di Marco Pantani, la procura di Rimini ha riaperto il caso. La famiglia di Pantani, aveva presentato un esposto alla procura, basato sulla perizia di Francesco Maria Avato, calabrese, nativo di San Demetrio Corone (CS). Un decano della medicina legale il cui nome spunta spesso nei casi giudiziari ad altissima intensità mediatica. Secondo il Professor Avato, docente dell’Università di Ferrara, ci sarebbero nuovi inquietanti scenari: l’elevata quantità di stupefacente trovato nel corpo di Pantani potevano essere assunte solo se diluite nell’acqua, troppa per essere assunta autonomamente. Di qui l’ipotesi, secondo quanto riportato dai media, in cui “il pirata” sarebbe stato picchiato e costretto a bere cocaina mentre si trovava in quella stanza d’ albergo. Anche se “Questa è solo un’interpretazione” – afferma Avato “ma la quantità di stupefacente rinvenuta nel cadavere è elevata”.pantani

Secondo la nuova perizia, inoltre, le escoriazioni sul corpo del ciclista, sarebbero le conseguenze di una colluttazione e la coagulazione di sangue nei polmoni proverebbero che il corpo è stato spostato dopo il decesso. Per gli inquirenti che indagarono nel 2004, invece, erano frutto dello stato di delirio del ciclista dovuto alla cocaina.

Il professor Avato con il suo lavoro aveva portato alla riapertura del caso di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Un caso che per anni è stato considerato un suicidio poi è stato riaperto per omicidio. Avato lavorò anche come consulente sul caso Garlasco, contattato dall’accusato Alberto Stasi.