“Mai più vittime della ‘ndrangheta, mai più succeda che un bambino debba avere queste sofferenze”: il monito di Papa Francesco è forte, nella sua visita in Calabria. Il pontefice ha fatto la sua prima tappa nel carcere di Castrovillari, dove è detenuto il papà di Cocò Campolongo, il bambino ucciso e bruciato dalla ‘ndrangheta insieme al nonno, e anche Dudu Nelus, il romeno accusato dell’omicidio del sacerdote di Cassano, don Lazzaro Longobardi.
Proprio a riguardo del piccolo Cocò, Papa Francesco ha detto le seguenti parole ai familiari: “Prego continuamente per lui, non disperate”. “In questo modo vorrei esprimere la vicinanza del Papa e della Chiesa ad ogni uomo e ogni donna che si trova in carcere in ogni parte del mondo. Gesù ha detto: “Ero in carcere e siete venuti a trovarmi” ha ricordato il pontefice.
Momento particolarmente toccante a Cassano allo Ionio, dove il Santo Padre ha salutato in maniera strettamente privata i malati dell’hospice. Anche qui, ad accogliere il Papa tanta gente. Il pontefice, arrivato a bordo della papamobile, è sceso a salutare i tantissimi fedeli e in modo particolare i bambini presenti davanti alla struttura.
Il Papa che stamattina ha lasciato il Vaticano poco prima delle 8 per recarsi in elicottero nella diocesi di Cassano all’Jonio, continuerà il “viaggio” nel primo pomeriggio con la visita agli anziani di una casa di cura, per trasferirsi a Sibari, dove alle 16.30 Bergoglio celebrerà la messa e dove ci sarà una cerimonia in ricordo di padre Lazzaro Longobardi.