Il tema delle pari opportunità è analizzato anche in giovane età, può essere da spunto per la vita di tutti i giorni capendo come migliorarla soprattutto ai noi giovani, che iniziamo il nostro percorso formativo tra i banchi di scuola.
Secondo i dati provenienti da Eurostat, il 12,7% dei ragazzi in una fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni abbandona la scuola precocemente immettendosi subito nel mondo del lavoro.
Inizialmente la scuola disponeva dell’obbligo scolastico fino all’attestazione della licenza media (14 anni), la continuazione degli studi era consentita solo ed esclusivamente ai giovani aventi famiglie con ottime stabilità economiche.
A seguito della legge riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione nel 2010 la scuola dell’obbligo riguarda il percorso di studi fino a 16 anni d’età, ciò rende il giovane più formato culturalmente.
Nella maggior parte dei casi i giovani scelgono di abbandonare la scuola non solo a seguito di una pregressa condizione di povertà (bassa percentuale), bensì per fragilità che caratterizza le difficoltà di apprendimento dello studente.
Come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’impatto della pandemia risulta un altro fattore che ha comportato la debolezza dei giovani dal punto di vista fisico e psicologico, cambiando totalmente l’approccio nei confronti dell’apprendimento scolastico, provocando disorientamento.
I ragazzi sono stati, infatti, privati degli spazi formativi che avrebbero permesso loro di intraprendere un percorso di studio migliore, e di conseguenza un’opportunità lavorativa conforme.
Negli ultimi anni a questa parte le occasioni lavorative non favoriscono grande slancio ai giovani, che siano diplomati o laureati. Muratori specializzati e qualificati, manovali, carpentieri, cappottisti, idraulici, pavimentisti, assistenti cantieri sono tra le mansioni più ricercate nel settore, ma allo stesso tempo sempre più difficili da trovare, la maggior parte dei giovani non sono quindi attratti da queste mansioni. È anche vero che se le proposte di lavoro sono frequenti e in gran numero, molto spesso gli stessi datori di lavoro non garantiscono un salario adeguato al lavoro svolto, andando incontro ai dipendenti sottopagati. I giovani sono continuamente giudicati come “svogliati”, in quanto non hanno a disposizione un punto di riferimento per avere il giusto slancio di cui hanno bisogno, per garantire loro un futuro migliore.
Mariakarol Maneggio, Natalie Paffile IV B