Precariato, le precisazioni del sindaco di Acri

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La piaga del precariato e la disinformazione – intervento di Pino Capalbo, sindaco di Acri

Dopo gli ultimi proclami della Consigliera Regionale Pasqualina Straface sono costretto a fare alcune precisazioni in merito alla situazione del personale precario utilizzato presso il Comune di Acri.
Com’è noto a tutti per questa amministrazione hanno sempre parlato i fatti, sono infatti certamente nostri i risultati ottenuti in tema di precariato dei 68 lavoratori stabilizzati tra LSU e LPU, con l’utilizzo di importanti risorse economiche comunali.
Certamente non abbiamo mai utilizzato, ne mai lo faremo, la piaga del precariato per fini elettorali.
Sicuramente la Consigliera Straface è consapevole (o almeno me lo auguro) che i precari del Comune di Acri non sono 60, bensì 113 di cui alla “L.R. 15 “ e 11 di cui alla “L.R. 31”.
Non so su quali criteri oggettivi la Consigliera Regionale ha individuato i 60 lavoratori che a suo dire sono stati “già”stabilizzati, senza tra l’altro consultare gli stessi precari, i responsabili di settore di appartenenza ne tantomeno l’amministrazione.
Chiedo, altresì, pubblicamente di far conoscere le modalità utilizzate per il superamento dei limiti imposti dalla dotazione organica e gli altri limiti previsti dalla legge in tema di assunzioni.
Anche perché questa amministrazione, come ha già fatto in passato per gli altri precari stabilizzati, non ha intenzione di fare alcuna selezione sul personale precario da stabilizzare (o tutti o nessuno) .
È inutile precisare che se ci saranno le condizioni economiche e di legge si procederà senza esitare alla stabilizzazione di tutti i precari ancora in essere nel Comune di Acri.