Prima uscita “pubblica” del CPFC – Coro polifonico della Forania Cratense “Lumen Ecclesiæ”

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Comunicato stampa —

Domenica 9 febbraio, V domenica per annum, giorno del Signore, il Coro polifonico della Forania Cratense “Lumen Ecclesiæ”, sotto la direzione del M° Angelo D’Ambrosio e accompagnati all’organo dal brillante giovane organista Mario Gaudio, ha vissuto per la prima volta il suo servizio liturgico eseguendo i canti nella Solenne Liturgia Eucaristica pomeridiana, nei festeggiamenti in onore della Madonna del Pilerio nella Cattedrale di Cosenza.
Duomo gremitissimo di fedeli provenienti dal circondario della Valle del Crati: era la volta del pellegrinaggio della Forania Cratense, che abbraccia, appunto, i paesi di Luzzi, Rose, Acri, Bisignano, Torano Castello, S. Martino di Finita, Rota Greta e Lattarico.
A presiedere la celebrazione il Vicario foraneo, Sac. Don Andrea Lirangi, insieme a tutti i confratelli sacerdoti della forania.
Nel volto dei 55 coristi che componevano il CPFC “Lumen Ecclesiæ” c’era non poca commozione, ma l’emozione più grande era certamente sul volto e nel cuore del suo direttore, il M° D’Ambrosio, che ha voluto fortemente la costituzione di questo coro di forania, unico nella nostra diocesi e tra i pochissimi cori foranei in Italia.
Tutto ciò si è reso possibile grazie al placet del Vicario foraneo don Lirangi, oltre ai parroci della forania, che hanno sposato ed approvato il “progetto” del “Lumen Ecclesiæ”.
La storia del Coro polifonico della Forania Cratense affonda le sue radici 5 anni or sono e più precisamente il 28 gennaio del 2020, memoria di S. Tommaso d’Aquino, giorno del primo incontro di presentazione; da qui la denominazione “Lumen Ecclesiæ”, visto che tra i vari titoli attribuiti all’Aquinate vi è anche quello di Luce della Chiesa (cfr. lettera apostolica di Papa Paolo VI, 20 novembre 1974).
Subito dopo i primi incontri – tra presentazione progetto, prime prove e unica animazione di un vespro – purtroppo, il coro ha dovuto arrestare il suo cammino forzatamente per via del Covid-19. In tutto questo lungo periodo le sollecitazioni a far ripartire il coro sono state tante e da parte di molte coriste e coristi da più parti della forania che chiedevano a gran voce di riprendere il progetto. Un’attesa durata 5 lunghi anni, ma alla fine, aspettare, è valsa la pena.
L’idea di far nascere un Coro Foraneo è stata vivamente voluta dal maestro luzzese Angelo D’Ambrosio, direttore di coro: «sin dagli inizi dei miei studi liturgico-musicali sono stato attratto e affascinato dal desiderio di mettere in pratica quello che da sempre Gesù ci ha detto e che la Chiesa universale si sforza di fare ormai da più di due millenni e cioè andare e far conoscere il Suo Vangelo». (cf. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Mc 16,15).
Il progetto del CPFC nasce, quindi, con l’intento di raggruppare quante più persone delle comunità parrocchiali, afferenti alla Forania Cratense dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, che vogliano unirsi, aggregarsi e lodare in canto, insieme, il Signore “con un solo animo e una sola voce” (cfr. Romani 15,6).
In particolare, il coro, oggi, è attualmente composto da fedeli provenienti dalle comunità parrocchiali dell’alto cosentino: Luzzi, Rose, Bisignano, Acri, Torano e Sartano, ma il M° D’Ambrosio non esclude la possibilità di accogliere altri fedeli provenienti dai paesi viciniori che volessero prenderne parte e sposare lo stesso comune intento.
Tra gli obiettivi, oltre ad aggregare, attraverso il canto, più fedeli afferenti a diverse comunità parrocchiali (un cuore solo e un’anima sola. cf At 4,32), vi è quello di formare e incrementare un repertorio liturgico comune in modo da usufruirne nelle parrocchie di provenienza e specializzarsi nell’animazione delle divine Liturgie anche attraverso incontri di formazione.
Chiaramente il coro foraneo è, e sarà, solo l’espressione dell’unione di comunità parrocchiali che si riuniscono solo in pochi momenti extra-ordinari, durante l’anno liturgico, e non sconvolgerà e/o sostituirà affatto la ministerialità ordinaria di ciascun fedele e/o animatore liturgico e/o direttore di ogni singolo coro parrocchiale, anzi, semmai sarà solo momento di crescita e condivisione, per il bene comune di ogni parrocchia di provenienza. Ogni corista, così come ogni direttore, così come ogni fedele, che dotato del dono della voce vorrà unirsi al CPFC, pertanto, continuerà a prestare sempre il proprio ministero nella propria comunità parrocchiale: d’ora in poi, tuttavia, saprà che c’è una “nuova” possibilità di comunione verso un coro più allargato e che, se vuole, può sempre farne parte.
Auguri al nuovo Coro foraneo! Ad majora semper