Ripongo alla benemerita attenzione pubblica l’invio di un nuovo avviso di pagamento inoltrato dal Consorzio di bonifica ai nostri domicili con, il quale l’ente impositore reclama somme anche ingenti pari all’irragionevole cifra di 35 euro per ogni ettaro di terreno asciutto posseduto. Fermo restando l’imposizione della legge regionale 11/03 relativa al tributo ai Consorzi, restano ancora senza una risposta le seguenti domande:
1. È lecito corrispondere un tributo a un ente impositore senza che quest’ultimo eroghi un servizio?
2. È legittimo pretendere il versamento di un tributo di 35 euro per ogni ettaro di terreno asciutto? Se dallo stesso fondo il possidente non consegue nulla ai fini del suo reddito annuale come si pretende di applicare anche il pagamento di una tassa su questo?
3. In base a quale principio democratico è stato deciso tutto quanto il contenuto della legge regionale 11/03?
Per esempio, l’argomento riguardante i terreni impervi e collinari, sui quali i proprietari hanno da sempre investito denaro di tasca propria, in quanto il Consorzio di bonifica non si è mai degnato di edificare opere atte alla salvaguardia del territorio non rappresenta forse una delle tante facce della medaglia gravante in maniera negativa, aggi, sull’economia della classe contadina?
4. È normale che un ente impositore reclami un tributo già di per sé ingiusto ben otto anni dopo la notifica di legge, considerando il fatto che da qui a breve verranno comunicati dal Consorzio anche i pagamenti retroattivi ?
Domanda valida se si pensa anche alle cartelle di pagamento già contestate negl’anni scorsi dalla gran parte delle associazioni, atte all’esercizio legale.
5. È accettabile che, nelle contrade di campagna a Nord – Est di Bisignano, interessate durante gli ultimi inverni da eventi franosi, i quali hanno trascinato via strade, case, e interi poderi, il Consorzio di bonifica possa, oggi e a distanza di tempo, reclamare un tributo così alto?
6. A fronte della documentazione prodotta a denuncia di quanto accaduto in quelle zone, inviata in tempi non sospetti, alla Prefettura di Cosenza, alle locali Forze dell’Ordine, allo stesso Sindaco del Comune di Bisignano e alla carta stampata locale, la Regione Calabria come intende rispondere? L’opera di bonifica totalmente assente e la sua irreperibilità nel tempo, hanno forse determinato ciò che purtroppo le avverse condizioni climatiche non hanno potuto, in alcun modo, evitare. Perché dobbiamo per forza soccombere?
Soprattutto, nelle seguenti contrade di Fria Nord, Fria Sud, Coppe Malandrini, Passariello, Trentapani, Serre dei Muli, Azzarella Nord, Amponio e lungo tutto un vasto territorio posto nelle colline a Nord- Est delle contrade di Soverano e di Squarcio sarebbe opportuno l’annullamento dell’atto d’intimazione di pagamento.
7. È, dunque, plausibile l’incostituzionalità di questa legge? Quest’ultima rispetta il principio di democrazia della Costituzione Italiana?
Per istruire una causa in merito alle suddette domande occorrono risorse economiche. Il Consorzio non solo sbaglia a far pagare per la propria gestione “amministrativa” ammettendo il principio secondo, il quale la legge è uguale per tutti, ma commette oltraggio nell’omissione di un servizio fondamentale alla salvaguardia dell’intero territorio.
26/05/2011 Alberto De Luca per il Comitato Cittadino Libero