“Quella di Ronaldo era finita”

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Oltre a Shaqiri non sono stati molti gli svizzeri nerazzurri, infatti i primi elvetici a vestire la maglia dell’Inter risalgono addirittura al periodo precedente alla Grande Guerra. Tra loro c’è Ugo Rietmann che, dopo un tesseramento al Milan senza però giocare, sarà tra i fondatori della squadra nerazzurra nel 1908 con cui successivamente disputerà una gara.

Successivamente alla guerra avremo l’attaccante Martinelli (7 presenze e 0 gol nel 1921-22) e il più prolifico Vonlanthen (42 e 12 tra il 1955 e il 1957). Ma quello più famoso è senza dubbio Ciriaco Sforza, in nerazzurro nella stagione 1996-97. Accolto come una stella nel 1996 e voluto fortemente da Hodgson (ex ct proprio della Svizzera), il giocatore veniva dalle brillanti esperienze tra Kaiserslautern e Bayern Monaco. Moratti lo porta in Italia per 6 miliardi di lire e la cifra non sembra folle per un giocatore che aveva disputato i Mondiali 1994 e gli Europei 1996.

Nella prima giornata di campionato l’esordio è grandioso: Udinese-Inter 0-1, decide un gran sinistro dello svizzero. Tre giorni dopo il bis nella trasferta Uefa di Guingamp: destro all’incrocio. Poi però iniziano i problemi nonostante altri due gol al Boavista.

Sforza si pesta i piedi con Paul Ince e soffre il suo carisma, cosa che lo costringerà a giocare solo spezzoni di gara e accumulare solo 26 presenze. Nell’Estate 1997 torna così al Kaiserslautern trascinandolo nell’impresa di conquistare la Bundesliga da neopromossa. Il Bayern così lo riprende e vince la Champions, nonostante lui non giochi la finale.

Ma tutti i tifosi italiani lo ricordano soprattutto per la leggendaria scena di “Tre uomini e una gamba”, film del 1998 di Aldo, Giovanni e Giacomo in cui Giacomo indossa proprio la maglia dello svizzero al posto di quella di Ronaldo che “era finita”. Famoso e noto, suo malgrado.

Armando Zavaglia