Riparte la protesta contro le tasse dei Consorzi di Bonifica

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8000 calabresi ignorati dal Consiglio Regionale Il Comitato per la modifica L.R. 11/2003: no ai tributi ingiusti dei Consorzi di Bonifica

Continua l’opera di insabbiamento della proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da 8000 cittadini, diretta alla modifica dell’art. 23, L.R. n. 11/2003. Con questa proposta si cerca di di correggere i criteri impositivi in modo che il pagamento dei tributi consortili avvenga solo per quei terreni che ricevono effettivo beneficio da opera ed attività di bonifica. Un principio sacrosanto che è la regola in tutte le regioni italiane, ma non in Calabria. Qui ogni terreno incluso in un consorzio è gravato da tributi a prescindere dal beneficio. Un’altra proposta di legge di iniziativa popolare è stata presentata da alcuni Comuni del Tirreno ma anch’essa giace, come la prima, davanti alla competente Commissione in violazione dello Statuto della Regione Calabria. Queste proposte, infatti, devono essere esaminate e discusse dal Consiglio regionale entro tre mesi dalla presentazione, ma sono trascorsi quattro anni dal deposito del testo e delle firme. La voce di 8000 cittadini calabresi viene così zittita da una casta che non perde tempo quando deve curare i propri interessi. Il 28 febbraio si è consumato un altro colpo di mano della politica regionale a danno dei cittadini.

La IV commissione ha esaminato una proposta di legge presentata il 15 febbraio scorso dal consigliere regionale Mauro D’Acri, con delega all’agricoltura. La proposta di Mauro D’Acri prevede tributi dovuti anche per benefici “indiretti” (ovvero generali, derivanti in pratica dall’inserimento dei terreni in un consorzio da parte della Regione). Il Comitato si è chiesto cosa cambierà rispetto a prima con la proposta di legge di Mauro D’Acri.

Non si comprende quali dei terreni che attualmente risultano consorziati senza ricevere benefici da opere ed attività di bonifica verranno esclusi dal tributo 1H78. Molto probabilmente tutti continueranno a pagare come lo fanno ora, per mantenere le strutture fallimentari nei cui organi di gestione hanno la maggioranza gli associati della Coldiretti, da sempre strenui difensori dei Consorzi. Non siamo riusciti a trovare un’altra legge regionale adottata nel resto d’Italia in materia di bonifica, dove si parla di tributi per benefici indiretti. Chiediamo pertanto che la IV Commissione convochi anche i promotori delle proposte di legge di iniziativa popolare per una loro audizione.

I Consorzi della regione continuano ad imporre da anni i tributi 1H78 in assenza di piani di classifica regolarmente approvati: senza di essi il potere impositivo dei Consorzi non può essere esercitato correttamente. Sono decorsi 12 anni dall’entrata in vigore della L.R. 11/2003 e sotto la spinta delle proteste dei cittadini i piani sono stati scritti nel 2014, ma anche in questo caso si è consumata l’ennesima beffa. In una memoria che è stata depositata in Regione, il Comitato ha giudicato negativamente il contenuto dei piani in quanto risultano essere in buona parte un copia incolla di piani scritti per un’altra regione ma adattati in modo da legittimare la situazione attuale e il pagamento di tributi che non andrebbero pagati. Pare che sarebbe stato raggiunto un accordo sull’ approvazione contestuale della modifica dell’art. 23, L.R. 11/2003 e dei piani di classifica, attualmente bloccati. Come comitato riteniamo che prima vada modificato l’art. 23 della L.R. 11/2003 e successivamente siano riscritti i piani di classifica, i quali, nella parte relativa al “riparto delle spese”, richiamano l’art. 23, attualmente in vigore e che deve essere modificato. E’ nostra volontà impedire qualsiasi operazione “gattopardesca”, con il fine ultimo di lasciare immutata la realtà delle cose e togliere motivazioni legali all’accoglimento dei ricorsi che vengono presentati avverso i tributi illegittimi .

Il Presidente del Comitato per la modifica della L.R. 11/2003 in materia di bonifica
Ing. Carmelo De Luca