Rosatellum-bis: come funziona e perché la consideriamo una cattiva legge elettorale

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Tra un mese esatto il popolo italiano sarà chiamato alle urne in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo dei rappresentanti nel Parlamento della Repubblica.
Ma la nuova legge elettorale (detta “Legge Rosato” o Rosatellum-bis) restituirà un’assemblea legislativa pienamente rappresentativa oppure, come la normativa in vigore per le consultazioni del 2013 (detta “Legge Calderoli” o Porcellum), presenta delle anomalie che potrebbero distorcere il principio di rappresentanza?
In primo luogo alleghiamo alcuni elaborati da noi redatti per una semplice ma approfondita descrizione del funzionamento delle legge ed alleghiamo di seguito un’analisi schematica di alcuni punti controversi (problematiche e criticità), alla luce dei seminari che si sono tenuti recentemente sul territorio provinciale con l’intervento di vari esperti in diritto costituzionale. Cliccando sui collegamenti sottostanti potrete approfondire:

Il meccanismo elettorale.
La ripartizione del territorio in collegi elettorali.
La scheda elettorale e il voto.

Problematiche e criticità.

A nostro avviso, come quello di molti costituzionalisti di tutto il Paese,il modello di democrazia tramandatoci dai Costituenti e fortificato dal NO nel referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 è fondato sulla centralità di un Parlamento pienamente rappresentativo attraverso il quale trova manifestazione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo. Una legge elettorale affidabile non dovrebbe prevedere nè pluricandidature, sbarramenti paradossali e modalità di voto grossolane (come il Rosatellum, approvato nel 2017 e su cui al momento pendono 3 profili di incostituzionalità) né capilista bloccati e ballottaggi non opportunamente regolati (come l’Italicum, approvato nel 2015 e dichiarato parzialmente incostituzionale nel 2017) né premi di maggioranza illegittimi e liste bloccate (come il Porcellum, approvato nel 2005 e dichiarato incostituzionale nel 2013). Tre elezioni con una cattiva legge elettorale hanno prodotto dei parlamenti non rappresentativi, e hanno generato un allontanamento delle istituzioni dai cittadini e viceversa. A partire dal mese di Febbraio e per i mesi successivi sarà avviata da parte del “Coordinamento Democrazia Costituzionale” una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che sarà presentata in Parlamento per correggere i vizi di questo sistema, e saranno presto rese note dal nostro Comitato, articolazione territoriale del Coordinamento, nuove info per la sottoscrizione della petizione per tutti i cittadini che desiderano per l’espressione della loro rappresentanza istituzionale una legge elettorale differente da quella attuale, da quelle degli ultimi anni e rispettosa dei principi costituzionali.

Con speranza e fiducia, 
Comitato per la Costituzione e i Beni Comuni