MONGRASSANO Anche nel piccolo paese di origini albanesi, è ora tempo di pensare alle amministrative. Il mandato della giunta guidata da Ferruccio Mariani, ormai, volge al termine, con la stessa maggioranza che si presenterà compatta in cerca di una riconferma. Con qualche dubbio probabilmente legato alla cernita da fare (si ridurrà il numero di componenti del Consiglio e, quindi, le liste avranno anche pochi candidati), il centro-destra di Mongrassano punta ancora su Mariani alla guida del paese. Dall’altra parte arrivano soltanto mezze risposte. Certezze non ce ne sono sui probabili sfidanti, e il dubbio maggiore arriva da Alberico Salerno, ex capogruppo di opposizione: sarà lui il pezzo forte da schierare contro Mariani? Il coordinatore Fdi della media valle del Crati è sornione sull’argomento, partendo da un bilancio degli ultimi anni politici: «Tutto sommato è stata un’esperienza interessante e sicuramente costruttiva, che mi ha sicuramente fatto vivere momenti difficili, ma anche eccellenti attimi di confronto. Con orgoglio ho lottato, seppur a volte commettendo errori di “gioventù” politica, ingannato magari dall’inesperienza, ma sempre mettendoci la faccia e assumendomi le responsabilità di ogni mia azione». L’amarezza è tanta, forse per un’opposizione che non ha dato, complessivamente, il 100%:«Io non ho mai mollato la presa o perso la mia carica, nemmeno quando atti ambigui e coperti dall’anonimato hanno fatto da contorno alla mia attività politica. Grande rammarico è l’aver fatto battaglie contro i mulini a vento, come l’eternit sulle ex cartiera che, nonostante proclami di imminenti lavori di bonifica, ancora è inerme a fare da capolino al vicino istituto scolastico. Ancora di più la vicenda del campo sportivo dello scalo: in una ultima comunicazione il sindaco Mariani mi comunicava che non c’è nessun contenzioso in merito a questa struttura. Perché, allora, sono anni che è oramai in balia della natura?». Sul futuro Salerno nicchia:« La mia posizione futura? Non so, sto ancora valutando, come e con chi, e soprattutto se sarò della partita».
Massimo Maneggio