Sanità vacanziera

Letture: 2349

“Ad agosto caro malato non ti conosco”, questo sembra essere il nuovo slogan della sanità calabrese, la tutela sanitaria diventa un diritto stagionale a tempo e ferie degli addetti permettendo.

È l’ennesimo modello regionale che aldilà delle belle parole dei vertici della sanità, diventati campane stonate che promettono senza mai mantenere, condanna ancora di più l’alto tirreno cosentino al totale abbandono.

Nel periodo estivo dove notevolmente  maggiore è l’utenza per l’affluenza di turisti e villeggianti i servizi sanitari vengono incomprensibilmente ridotti, emanando di fatto un ordine inequivocabile ma difficile da osservare: vietato ammalarsi!

È pur vero che tutti hanno diritto alle sacrosante ferie estive, ma è anche innegabile che non tutti hanno giurato sulle impegnative e famose dichiarazioni di Ippocrate.

Sta di fatto che a Praia a Mare con il consenso dei responsabili aziendali e con l’immancabile beneplacito della politica amicona e compiacente, accade che vengono sospese le Tac, ridotti o chiusi i servizi ambulatoriali e non attivato il servizio di dialisi estiva risultato prezioso negli anni precedenti.

Il tutto nel mentre l’emergenza-urgenza continua ad essere nella latitanza più scandalosa con malridotte ambulanze che soccorrono alla meno peggio prive di medici o di infermieri professionali.

Eppure in tanti qualche mese fa avevamo salutato con estrema positività la nomina della Dott.ssa Bernaudo quale direttrice del Distretto Sanitario che comprende i comuni dell’alto tirreno fino ad Amantea, la sua fama di riconosciuta professionalità e determinazione ci faceva ben sperare per un miglioramento dell’assistenza e tutela sanitaria in un territorio ripudiato e derelitto.

A dire il vero qualcosa la stava facendo e vorrebbe ancora farla ma pare che troppo siano le resistenze e le incrostazioni di un sistema difficile da smantellare.

Vogliamo ancora credere che abbia la volontà di fare ciò che i cittadini utenti e bisognosi di cure aspettano senza dover necessariamente emigrare in Basilicata o Campania ma deve farlo già da domani restituendo ciò che è stato superficialmente tolto a danno della collettività ed a salvaguardia  di un diritto perpetuo ed a tempo indeterminato come l’aria che si respira.

Li  11 agosto 2013-08-11
Raffaele Papa – Coord. Prov. MpA Cs