Sant’Umile per spiccare il volo…

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BISIGNANO Un Santo in attesa di valorizzazione. Il periodo estivo porta a far riflettere ancor di più sulle opportunità mancate in città sul versante turistico-religioso. L’ultima settimana d’agosto, secondo la tradizione locale, è dedicata a Sant’Umile, il secondo canonizzato di Calabria che, sul piano della promozione, è stato quasi sempre accantonato. Sono spesso più le iniziative dei singoli a far, comunque, emergere il buon nome del Santo bisignanese con varie manifestazioni. L’ultima è arrivata dagli “Amici di Sant’Umile”, un gruppo di ragazzi che è stato già protagonista di altri eventi in passato. Da sabato, i ragazzi inaugureranno la mostra permanente dedicata all’Umile da Bisignano, nella sala “Rosario Curia” del viale Roma. Sarà un’ottima occasione anche per conoscere da vicino l’ultima reliquia ritrovata, mentre la sala “Curia”, inoltre, ospiterà anche le opere degli artisti locali. L’impegno di quest’associazione, così come di altre, è certamente da apprezzare ma a Bisignano l’argomento Sant’Umile in fatto di promozione territoriale non ha mai trovato un impegno concreto e collettivo come nelle altre città. Sant’Umile è stato canonizzato dal maggio 2002 e, da allora, nessuna politica d’investimenti turistici-culturali è stata approntata sul territorio. Poche sono state le reali attività concentrate intorno al Santo e, dopo lo smottamento del febbraio 2010, che ne ha messo a rischio la sua stabilità, l’argomento sembra essere ancora più entrato in una sorta di limbo. Il santuario è stato parzialmente riaperto e, comunque, molte funzioni religiose sono celebrate all’interno del chiostro. Manca comunque qualcosa per spiccare il volo: è questa la sensazione comune dei cittadini bisignanesi nonché dei fedeli. Mancano, ad esempio, strutture ricettive sul territorio e, ad esempio, chi volesse approfondire le conoscenze del Santo sul territorio non trova molti servizi. Il primo albergo dista almeno sette chilometri dal santuario, mentre sono pochissimi i ristoranti aperti nella zona. Una carta per risolvere, almeno nel proprio piccolo, anche la crisi economica sarebbe quella di investire, in maniera positiva e senza sciacallaggi sull’opera di rilancio del santuario di Sant’Umile. Partendo, in primis, dal suo completo ripristino per poi iniziare a fare una seria programmazione turistica, in grado di offrire servizi di prima qualità per coinvolgere, così, anche tanti ragazzi del territorio che, piuttosto di emigrare, lavorerebbero con ben altro spirito a Bisignano per promuovere l’amato Sant’Umile.

 

Massimo Maneggio