Il sequestro dell’area su cui è ubicato il Com, sequestro effettuato dai Carabinieri di Bisignano e dai loro colleghi del Noe nei giorni scorsi, registra oggi l’intervento del consigliere comunale di opposizione, Francesco Fucile, che, già in passato, si era occupato di questa situazione: «La notizia del sequestro evidenzia l’irresponsabilità dell’Amministrazione rispetto a un problema già segnalato con un’apposita interrogazione del 7 ottobre 2009. In quella circostanza evidenziavamo al sindaco tutte le difformità nella gestione del sito rispetto al disposto della delibera della Giunta Comunale n. 284 del 26.8.2008 e, soprattutto segnalavamo la mancanza di idoneità dell’area ad accogliere direttamente sul suolo determinati tipi di rifiuti. Ragion per cui, a nostro avviso e con legge alla mano, l’Amministrazione non poteva autorizzare l’installazione di container per contenere rifiuti.
Il sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, alla data della nostra interrogazione, non aveva emesso neanche un apposito provvedimento ai fini della salvaguardia e tutela ambientale, cosa che poteva e doveva fare in base ai poteri che gli conferisce il dl 267/2000 art. 50 e 54. Le diffide, fine a se stesse, adottate dal Comune per le difformità riscontrate dall’ufficio comunale competente, non hanno certo risolto il problema. Invero, l’area in questione non poteva essere autorizzata perché non è un’isola ecologica e, fra l’altro, proprio sul sito in questione insiste il Com. A nulla è servita la nostra interrogazione di ottobre che andava nella direzione di garantire l’Ente, la salubrità ambientale e di evitare il procrastinarsi di ulteriori danni all’ambiente. I problemi ambientali nella nostra comunità non riguardano solo la depurazione, ma sono di varia natura e una cittadinanza e un’opposizione attenta ha il dovere di segnalarli all’opinione pubblica e all’Amministrazione comunale. Quest’ultima deve garantire il controllo sul territorio in ogni momento e non a singhiozzo. È sufficiente farsi un giro anche nell’area industriale per notare cumuli di rifiuti ingombranti di vario genere che non vengono raccolti da diverso tempo. In ultimo, crediamo che un’attenta applicazione della legge avrebbe dovuto sconsigliare gli amministratori dall’autorizzare un deposito di rifiuti nell’area del Com». I carabinieri, nel sequestrare l’area, hanno formulato ipotesi di reato nei confronti del dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune e del responsabile della Citynet che ha in appalto la gestione dei rifiuti sul territorio. I reati ipotizzati sono quelli di avere organizzato e gestito discariche non autorizzate. Secondo le indagini, il sito dove venivano depositati i rifiuti da differenziare, oltre a non avere le necessarie autorizzazioni, mancherebbe pure dei requisiti necessari alla tutela dell’ambiente