Il girone di andata di questa Serie A 2014-15 ha dato alla luce un nuovo preoccupante dato sulla presenza dei tifosi negli stadi: si è registrato un calo del 6,6% delle presenze medie a partita rispetto alle prime 19 giornate del 2013/14 (da 23604 a 22053). Non è un caso, quindi, che le squadre di casa facciano tanta fatica: solo 69 vittorie casalinghe, il dato più basso da quando il campionato è a 20 squadre.
Spettacolo in campo e prezzi dei biglietti aumentati non spingono di certo i tifosi a riempire gli spalti. Il risultato sono anche che si segna di meno: 496 gol fatti (2,61 a partita) contro i 521 del 2012/13 e i 525 del 2013/14. Lo svuotamento degli stadi è un processo lento ma irrefrenabile: dai 34205 del 1991/92 fino ai tristi dati di queste prime diciannove giornate. La perdita di piazze importanti come Catania e Bologna e la crisi delle milanesi hanno contribuito a peggiorare il tutto.
Una delle soluzioni per recuperare i tifosi perduti potrebbe essere l’abbattimento delle barriere negli stadi: oltre alla Juve, l’hanno fatto a Cagliari, Cesena, Fiorentina, Reggio Emilia, Roma, Udine e per Milano il percorso si completerà con la finale Champions del 2016.
La speranza è che le 20 di A comincino a pensare meno ai diritti televisivi e che si dedichino di più a ricreare le condizioni che vedevano tantissimi tifosi negli stadi negli anni 90.
Armando Zavaglia