Dopo l’alluvione degli scorsi giorni, il fiume Crati sta mettendo a serio rischio il patrimonio archeologico della zona, sommergendo reperti antichissimi. Sibari è nelle stesse condizioni della Firenze degli anni ’60 , quando il Capoluogo toscano fu sommerso dalle acque ma riportata quasi alla normalità dopo pochi giorni da decine di volontari arrivati da ogni parte, ma i media nazionali non sembrano interessati a guardare con l’attenzione dovuta ai problemi del parco archeologico di quella che fu una delle più importanti polìs della Magna Grecia. Oggi nella piana di Sibari, un vasto territorio che abbraccia ben 36 comuni nell’alto Jonio cosentino.
Far riemergere dall’acqua gli scavi è operazione resa complicata in queste ore dalla nuova ondata di maltempo. Ma gli agricoltori della zona hanno deciso di mettere a disposizione mezzi e uomini. E’ il presidente della Col diretti, Pietro Molinaro a spiegare che si è pronti ad intervenire “insieme a tanti altri nuovi angeli del fango”. “Siamo disponibili – prosegue- ad affrontare l’emergenza ma occorre però programmare contestualmente lavori di riqualificazione del sito archeologico ma anche di altre considerevoli memorie del passato che sono presenti in tutta la Calabria in modo che possano essere il punto di forza di una sempre maggiore affermazione turistica della nostra regione capace di incidere su uno sviluppo possibile e sostenibile”.
”Chiediamo aiuto a tutti coloro che possono intervenire per salvare la storia di Sibari”. E’ l’appello che lancia il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, dopo l’esondazione del parco archeologico dove si trovano reperti risalenti al 720 a.C, riferibili alle città di Sybaris , Thurii e Copia. ”Quanto sta accadendo a Sibari in queste ore – sostiene Papasso – e’ di una gravita’ eccezionale. Abbiamo bisogno di interventi urgenti e concreti per evitare definitivamente che l’immenso patrimonio archeologico di valore inestimabile custodito nel parco archeologico sibarita possa subire danni irreparabili. Se ciò dovesse accadere sarebbe una vera e propria sciagura per l’intera umanità”.
Foto: Gazzetta del Sud