“Siciliano”, si devono prendere delle responsabilità serie

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Penso che la problematica che riguarda il mancato riconoscimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Enzo Siciliano” di Bisignano debba far riflettere molto tutti gli interlocutori, evitando posizioni fumose e impraticabili.

Già dallo scorso anno sono state proposte soluzioni per cercare di evitare che si arrivasse anche alla perdita della reggenza in attesa di realizzare una o due autonomie scolastiche solide e durature. Evito di fare polemiche, anche perché ciò che è stato “consumato” con squisita benevolenza è stato pubblicato sui quotidiani, e concordo sul fatto che la polemica fine a se stessa non serve a nulla.

Tuttavia, dagli errori del recente passato bisogna far tesoro altrimenti qualcuno finirà per commettere sempre gli stessi errori.

Partiamo dalla considerazione che l’accorpamento dell’I.I.S. di Bisignano all’I.I.S. “Pezzullo” di Cosenza è un errore madornale, un atto insensato, che, oltretutto, non tiene conto della qualità dell’offerta formativa implementata dalle nostre scuole, delle specificità che il nostro territorio possiede, dei legami culturali ed educativi costruiti anche su scala nazionale e che sta dando esiti positivi in termini di opportunità e d’interazioni educative.

La sentenza del TAR Calabria che ridava la piena autonomia all’Istituto di Istruzione Superiore “Siciliano”, su ricorso proposto dall’Amministrazione comunale che (a futura memoria) è stato indicato e sostenuto anche dal sottoscritto come unica via possibile per ottenere l’autonomia, e la successiva sentenza del Consiglio di Stato n. 06444/2016 del 19/09/2016, sono state di fatto disattese.

Pertanto, al momento non c’è altra via da seguire se non quella di ricorrere nuovamente per via legale al fine di dare esecutività alla sentenza del TAR Calabria e, ovviamente, a quella successiva del Consiglio di Stato n. 06444/2016 del 19/09/2016, che accoglie, di fatto, la concessione dell’autonomia alla nostra istituzione scolastica, respingendo il ricorso presentato dalla Regione Calabria. L’unica via da seguire, dunque, è quella della responsabilità e della giustezza della proposta, indipendentemente dai ruoli che ognuno riveste; di conseguenza ogni altra iniziativa si qualifica come becero populismo, come pure è palesemente illogico e vano rivolgersi a interlocutori, politici e istituzionali, che si sono mostrati poco credibili. In questo momento c’è d’augurarsi solo l’esito positivo di un eventuale ricorso prodotto dall’Amministrazione. Mi auguro che sia così.

Francesco Fucile