‘Con il governo saro’ attentissimo a fare tutto cio’ che e’ possibile per la vostra regione, che e’ bellissima e merita molto di piu’ di cio’ che ha. Sono a disposizione per cio’ che puo’ essere utile”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di un collegamento telefonico, rispondendo all’appello del segretario del Pri, Francesco Nucara, che chiedeva di aiutare la Calabria, in occasione del conferimento delle borse di studio ad alcuni giovani calabresi da parte della Fondazione John Motta.
Quello che è successo al convegno italo-americano organizzato in Campora San Giovanni da Francesco Nucara scatena reazioni e commenti sui giornali e su Internet. Infatti, quando il Premier Silvio Berlusconi ha cominciato a parlare, la cerimonia era finita ed i presenti erano al buffet. L’accadimento è stato trasmesso dal Tg3 e nel video si vedono le poche persone presenti alla telefonata: qualche tecnico e una manciata di organizzatori.
«Nonostante la grave crisi economica, abbiamo fatto il possibile per andare incontro ai desideri di milioni di ragazzi e di ragazze, che aspirano ad avere un lavoro soddisfacente e a poter avere una famiglia e una casa».
Il premier, convinto di parlare a una platea plaudente, alla fine declama: «Viva gli Stati Uniti, che anche gli italiani, i figli e i nipoti degli italiani hanno contribuito a rendere grandi, e naturalmente viva la Calabria e viva l’Italia»
“Un’indecente manipolazione mediatica ha fatto di un banale disguido tecnico un caso politico. E’ molto grave che a queste distorsioni e strumentalizzazioni si sia prestato il servizio pubblico con il Tg3 di Bianca Berlinguer”. Lo afferma il segretario del Pri Francesco Nucara riferendosi alle immagini della manifestazione, ieri in Calabria, nel corso della quale c’é stata una telefonata del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “La verità è – spiega Nucara – che in Calabria i giovani premiati dalla fondazione Mott hanno atteso tre ore il collegamento con il premier e che quando si era convinti che il collegamento fosse saltato molti se ne sono andati. Berlusconi é un’ eccezionale macchina di consenso e per accorgersene bastava ascoltare l’applauso della sala alla lettura del suo messaggio. Se una semplice cronaca spaventa testate giornalistiche che da anni hanno scommesso sulla fine di Berlusconi e si sentono autorizzate a distorcere la realtà a loro piacimento, c’é da credere che l’autunno di Berlusconi non sia poi così prossimo”.