Non è facile e non è neppure bello dirlo, ma vivere in Italia per i giovani d’oggi è una limitazione. Dal punto di vista professionale, questo paese non fa che tagliare le gambe alle nuove generazioni, le quali hanno come unica possibilità quella di trasferirsi all’estero.
Il governo, ormai da moltissimi anni, non fa che dire che è pronto a promuovere e offrire degli incentivi finanziari per tutti i giovani del nostro paese, al fine di impedire l’emigrazione di massa verso nazioni più floride dal punto di vista economico e professionale. Purtroppo, almeno fino ad ora, sono state sempre tutte chiacchiere da corridoio e niente si è visto realizzare nel concreto, eccetto qualche riforma che ha peggiorato la situazione, accelerando il fenomeno della “fuga dei cervelli”.
Quello che si può fare oggi per combattere il problema più grande, che è quello della disoccupazione in aumento e della povertà estrema anche in quei paesi considerati “sviluppati” come il nostro, è trasferirsi e cercare la fortuna lontano, come fecero i primi padri pellegrini che colonizzarono l’America, Marco Polo che fece di tutto per raggiungere l’Asia e i nostri bisnonni, che all’epoca della prima Rivoluzione Industriale approdavano con le transoceaniche sulle coste dello stato di New York, dopo aver viaggiato per mesi nella stiva.
Essi speravano di trovare lavoro in una fabbrica qualsiasi e realizzare il cosiddetto “sogno americano”. E sebbene la maggior parte di loro non riuscì a ottenere quel che sperava, alcuni hanno davvero trovato fortuna, fama e ricchezze.
Sulle orme di chi ce l’ha fatta (e ce la fa ancora oggi) la nostra generazione e quelle che ci seguono a ruota non fanno altro che mandare curricula in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Germania, Australia e Giappone.
Secondo delle recenti statistiche sono questi i luoghi dove si può ancora trovare qualche incarico disponibile. I posti vacanti non sono più tanti come lo erano una volta e la domanda supera di gran lunga l’offerta. Eppure qualcosa continua a esserci, per chi sa cercare con attenzione.
Se hai intenzione di trovare un lavoro in un posto dove la qualità della vita è estremamente alta e puoi realizzare le tue aspirazioni professionali, pensa al Canada. Per sapere come arrivare fin lì, ti consigliamo di leggere il blog che parla di traslochi in Canada.
I paesi più gettonati per trovare lavoro e vivere bene: l’esempio Canada
Canada
Questo è uno dei paesi dove la qualità della vita è senza dubbio più alta. Il Canada è definito il “gemello buono” degli USA. Il tenore di vita dei suoi abitanti è piuttosto alto, povertà e disoccupazione ci sono ma a livelli davvero bassi, soprattutto paragonati alla sua vicina.
Non soltanto gli stipendi sono equiparati al costo della vita, ma obiettivamente tutto costa molto meno che in altri luoghi. Uno dei settori che funziona meglio in questo paese dei servizi, nel senso che ci sono molte richieste. Per avere più possibilità di essere assunti bisognerà avere un permesso di lavoro e conoscere anche l’inglese e il francese.
Il Canada è solo un esempio di come ci sono dei paesi che possono offrire delle possibilità per avere un lavoro e un tenore di vita ottimo.
Ma al di là del paese in questione per lavorare all’estero ci sono dei passi che sono indispensabili per poter avere maggiori chance di avere successo. Vediamo insieme quali!
Lavorare all’estero:i due passi indispensabili da fare!
Quando si decide di trasferirsi all’estero il nemico principale è sicuramente la fretta:infatti una persona che vuole fare un cambiamento di questa portata dovrà affrontare degli step.
- In primis sarà importante studiare con cura e attenzione il mercato di riferimento del proprio settore professionale:cosi facendo si potrà capire più facilmente qual è il paese per il quale può essere più appetibile il proprio profilo lavorativo. Nel caso in cui una persona ha già una destinazione preferita sarà utile capire i trend di recruiting locali e soprattutto sarà importante scoprire sia la tipologia di colloquio più comune e quali informazioni vengono considerate rilevanti.
- Prendersi cura della propria reputazione digitale nel web e andare nei vari siti di agenzie per il lavoro per individuare le aziende interessate ad assumere nuovo personale.