Un pesante provvedimento è stato assunto dal MIUR e dall’USR in merito alla dirigenza del liceo “Fermi” di Cosenza, con la sospensione di 15 giorni della preside del liceo.
Così il Miur dà ragioni alle numerose denunce che per anni i sindacati hanno presentato pubblicamente ed agli uffici competenti. Lo scorso settembre un’ispezione collegiale a tre inviata dal Miur su richiesta da parte di Flc, Cisl e Uil scuola, che presentano a viale Trastevere un corposo dossier pieno di denunce circostanziate. 3 ispezioni, per un ds che, del resto, anche in passato, nell’istituto di Bisignano, era finita per 2 volte davanti al giudice del lavoro e condannata.
Non è infatti la prima volta che il Ls Fermi di Cosenza assurge all’onore delle cronache. Come si legge sul sito del Fatto Quotidiano: la dirigente tentò di inserire corsi di recupero per gli studenti a pagamento, installa un illegale sistema di videosorveglianza, non chiude uno dei plessi del liceo, dopo che all’apertura esso risulta infestato dallo spargimento di liquido maleodorante, lettere di richiamo per non aver accolto la nomina a coordinatore di classe, che – come è noto – non è vincolato ad accettare; lettera di richiamo per una docente che – colta in un colloquio con i genitori esterno alla scuola – stava (nella interpretazione del Grande Inquisitore) certamente diffamando l’istituzione scolastica.