Terremoto nel Cosentino, altre 2 scosse nel Pollino

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La causa delle 550 scosse più o meno lievi che stanno agitando il nord della Calabria e parte della Basilicata da un anno a questa parte sarebbe uno sciame sismico che in questi giorni è arrivato all’apice della sua azione con il terremoto che anche stanotte ha agitato il Pollino, nel nord della Calabria e al confine con la Basilicata. Dopo le scosse di ieri notte che sono arrivate a 4.3°, anche questa notte sono state registrate 2 scosse: una alle 00.51 ed una alle 6.04, entrambe di magnitudo 2.8. Le scosse di oggi hanno avuto l’epicentro in prossimità dei comuni di Morano Calabro e San Basile. Non sono stati segnalati danni a persone o cose.

Non ci sono state vittime o feriti. Solo crolli e crepe nei muri delle case, falde in strada, e tanta paura. Gli abitanti dei comuni di Morano, Castrovillari e Frascineto temono  il peggio e ogni scossa di terremoto, li mette in strada in attesa.

Anche nella zona più a sud della provincia di Cosenza, che comprende, oltre al capoluogo, comuni come San Fili, San Marco Argentano, Rende, San Vincenzo La Costa, Montalto Uffugo, Lattarico e Cavallerizzo di Cerzeto, è interessata da scosse che vanno avanti da un anno. La Calabria, è l’analisi del geologo del Cnr Carlo Tansi, responsabile scientifico del progetto Amamir (Azioni di monitoraggio avanzato per la mitigazione del rischio idrogeologico), è attraversata da un sistema di faglie in piena attività che si sviluppa dalla valle del Crati, passa per lo Stretto di Messina e termina nella Sicilia orientale.