Il popolo Tirocinante Calabrese, SI FERMA.
Dopo anni ed anni di tirocinio e formazione on the job, anni di lavoro nero mascherato da tirocinio, anni di sacrifici e di rinunce, anni senza alcun diritto garantito, niente ferie, malattia e neppure contributi previdenziali.
Anni trascorsi a sopperire all’endemica carenza di organico nelle Pubbliche Amministrazioni a fronte di una misera indennità di 500 euro mensili, e, laddove il tirocinante svolge la propria attività in un Ente distante la propria residenza, quello che resta, a malapena soddisfa le esigenze personali, figurarsi chi ha famiglia come sopravvive!
Il tirocinante, aldilà dell’ appellativo, di “Tirocinante” ha ben poco! Basti pensare che non si tratta di gente giovane alla ricerca di prima occupazione ma di donne e uomini che a causa della contingente crisi economica degli anni scorsi ed in un contesto economico fragile come quello regionale, si sono visti espunti dal mondo del lavoro.
Non chiedono un sussidio, non chiedono assistenzialismo, sono lavoratrici e lavoratori a tutti gli effetti, lo hanno ampiamente dimostrato!
E’ giunto il momento di equiparali a tutti gli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione, soprattutto ad un attenta valutazione del peculiare periodo storico che stiamo attraversando, giusta l’emergenza pandemica in corso che ha colto il Settore Pubblico letteralmente inadeguato ed in considerazione dell’ingente mole di finanziamenti europei che arriveranno anche alla Calabria attraverso il Recovery Fund. Non ci sono davvero più scuse! Occorrono progetti affinchè parte delle risorse destinate vengano prontamente impiegate per una contrattualizzazione dei Tirocinanti. Occorre intavolare trattative ad ok con il Governo centrale al fine di vedere riconosciute e valorizzate la formazione pregressa e le competenze acquisite negli anni, motivo per cui venerdì 9 aprile, nonostante l’emergenza sanitaria in corso e le relative prescrizioni, un gruppo di tirocinanti si recherà a Roma, altri presiederanno le Prefetture di Catanzaro e Reggio Calabria e la restante parte osserverà in segno di solidarietà verso i colleghi una giornata di astensione dalle attività di tirocinio.
Basta lavoro precario e vite in bilico!
Segreteria nazionale Csa dipartimento Nazionale precari – sezione tirocinanti – Patrizia Curcio e Pierfrancesco Lincol
__________________________________
A tal proposito anche l’intervento di Franco Russo
Oggi 9 aprile una delegazione di tirocinanti ex mobilita’ saranno in protesta a Roma e Catanzaro con l’obiettivo di farsi riconoscere il diritto sacrosanto alla contrattualizzazione dopo anni di sfruttamento. In piena pandemia costretti a sopperire alla carenza di personale negli enti senza un minimo di riconoscimento e per 500 euro al mese senza contributi, ferie e quant’altro. Noi abbiamo sempre lavorato e non vogliamo essere paragonati a nessun altro precariato, né tanto meno possiamo essere trattati come merce di scambio per voti da destra e sinistra e giocolieri vari.
Noi siamo padri e madri di famiglie che sono rimasti in questa terra a lavorare e a subire le peggiori angherie della politica locale e nazionale.
E allora questa volta, e molto prima della tornata elettorale, ci muoviamo noi: vogliamo diritti, vogliamo stabilità. Andate a lavorare voi con il covid fuori casa con 500 euro al mese pagati ogni 3 mesi. Siamo eroi e pretendiamo rispetto da tutte le istituzioni. I tirocinanti che andranno a Roma lo faranno anche per quelli che per necessità non possono aderire, per i loro DIRITTI e per la loro DIGNITÀ.
OGGI 9 APRILE STAREMO A CASA!!!
Solo cosí, gli enti capiranno l’importanza dei LAVORATORI nominati Tirocinanti e della loro STABILIZZAZIONE!!!
I tirocinanti enti locali Comune di Bisignano.
Franco Russo delegato comune di Bisignano enti locali CSA