Comunicato Stampa
GRAVISSIMA DISCRIMINAZIONE PER 4700 FAMIGLIE CALABRESI
Ancora una volta, i TIROCINANTI ENTI PUBBLICI E PRIVATI, si ritrovano oggetto di una grave ingiustizia. La Regione Calabria decide di operare scelte politiche di comune accordo con la Triade Sindacale, a scapito di 4700 famiglie.
In Italia, le politiche passive garantivano ai lavoratori che avevano perso il lavoro, la fruizione della mobilità in deroga per 36 mesi + 4 mesi (aree svantaggiate), nel 2016, con la legge Poletti migrano in politiche attive.
La Regione Calabria e la Triade sindacale decidono di applicare questa legge con effetto RETROATTIVO. Quindi anche chi aveva percepito solo 11 mesi della spettante mobilità, viene inserito nelle politiche attive con promessa di orientamento e formazione finalizzata al reinserimento lavorativo. E i soldi non percepiti? Quelli venivano utilizzati e ridistribuiti anche per persone che avevano usufruito di 120 e più mesi di mobilità.
In sostanza gli ex percettori di mobilità under 36 diventano una sorta di BANCOMAT della Regione Calabria.
Le politiche attive prevedono una attività di TIROCINIO che verrà svolto nelle scuole (MIUR), nei tribunali ed Enti assimilati (GIUSTIZIA), nei beni culturali (MIBACT) e negli Enti pubblici e privati (ENTI), per gli ex percettori inseriti in una BANCA DATI che ne certifica l’appartenenza ad un BACINO DI FATTO.
Nel 2018 si inizia a vedere una disparità di trattamento, MIUR, MIBACT, e GIUSTIZIA con forti pressioni politiche e sindacali, passano di competenza Ministeriale e per loro viene ventilato un perfezionamento (con soluzione di continuità, punteggi ecc.) finalizzato alla stabilizzazione. Ai circa 4700 degli ENTI viene comunicato che la misura prevista sono i TIS tirocini di inclusione attiva, aperti a tutti i disoccupati, e persone in situazione di recupero sociale, senza garanzia di continuità e cumulabilità con altre misure di sostegno al reddito, il tutto per 12 mesi.
Questa è una GRAVISSIMA DISCRIMINAZIONE !!!
Si è millantato un percorso di politiche attive volte al reinserimento lavorativo risolte poi in attività di lavoro nero negli Enti, senza tutela alcuna, ed ora i Tirocinanti si ritroveranno in una misura prevista per l’emersione dalla povertà, ricordiamo che queste persone sono di età eterogenea, ma molti vicini alla pensione, laureati, diplomati, operai specializzati che oggi conseguiranno la LAUREA IN SCIENZA DEL TIROCINIO, ma quando inizieranno a lavorare?
ENNESIMA VERGOGNA TUTTA CALABRESE, i tirocinanti chiederanno a chi di competenza di verificare la TRASPARENZA e legalità dei fatti, non escludendo il ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
CSA – Dipartimento Nazionale Precari e Politiche del Lavoro – TIROCINANTI