Tre settori lavorativi parecchio importanti nel 2023 in Italia

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Nell’ultimo triennio pandemia e guerra hanno rubato la scena nel dibattito pubblico in Italia ed in tutto il mondo. Poi ha fatto il suo ingresso sulla scena tutta una trafila di conseguenze legate ai tre attori principali di cui sopra: crisi economica, recessione e in seconda istanza inflazione e carovita. È un fattore generale in tutto il mondo che non risparmia nessuno ma, indubbiamente, ci sono anche tante opportunità che si nascondono dietro ai momenti di crisi.

Spesse volte si fa un gran parlare di lavoro e di difficoltà nell’inserimento nel mondo lavorativo, soprattutto quando si parla di giovani. Una questione scottante in un paese come l’Italia, dove il tema è particolarmente sentito e non poche volte causa stessa di agitazioni sociali e politiche. Le recenti decisioni dell’Esecutivo Meloni, in primis la rimodulazione del Reddito di Cittadinanza, hanno riaperto il dibattito. Ma è anche vero il contrario e che cioè opportunità ci sono e non mancano di sicuro. Basta saperle cogliere.

Anche questo 2023 ha avuto i suoi trend nel mondo del lavoro. Settori che, cioè, hanno garantito stabilità e soprattutto che sono garanti essi stessi di un futuro da conquistare e costruire. Quali sono questi settori? In primis spicca quello tech, in particolare per una richiesta sempre più crescente di esperti in discipline STEM da inserire nei quadri aziendali a tutti i livelli, dalla programmazione al marketing. Le competenze digitali non sono mai abbastanza e la loro richiesta è in costante aumento: analisi e processo di dati, ma anche SEO e ottimizzazione per i motori di ricerca e studio di Intelligenza Artificiale.  In questo senso si sono mosse anche le università, allestendo offerte formative per rispondere alle esigenze di mercato.

Dicasi lo stesso per un altro settore, quello del gioco legale: la filiera che oggi dà lavoro a oltre 300.000 dipendenti è in netta crescita in Italia e nel mondo. Nel Belpaese il gioco è arrivato a pesare, nel novero dell’economia nazionale, abbastanza da essere considerato fondamentale: l’1% del PIL, un peso specifico da difendere. E su cui puntare, anche con investimenti di forza lavoro altamente specializzata.

Ma è un universo vario, quello del lavoro del 2023. Dove trovano spazio anche i sempreverdi settori turistico ed alimentare, che ciascuno a modo suo tiene botta e guarda avanti. Anche qui si tratta di mercati ormai digitali, tenuti in grande spolvero proprio dai social, inarrivabili mezzi di diffusione e casse di risonanza autentiche. Non è vero che non c’è lavoro, è vero invece che anche il lavoro – e le figure professionali – si sono trasformate. Non sempre in peggio.