Più di trent’anni fa l’omicidio di Bergamini

Letture: 1194

Più di trent’anni fa la morte del calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini, un omicidio che merita giustizia

Denis Bergamini Cosenza
Denis Bergamini, Argenta, 18 settembre 1962 – Roseto Capo Spulico, 18 novembre 1989 (foto da Facebook)

In questo giallo lungo 30 anni c’è ormai una certezza: Denis Bergamini non si è suicidato. E di questo ne è stata sempre convinta la famiglia del calciatore, che contro la versione ufficiale del suicidio, ha avviato una lunga battaglia per la riapertura del caso.

La svolta due anni fa: la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo per omicidio che coinvolge anche l’ex fidanzata del calciatore.

Grazie alla riesumazione della salma e ad una nuova autopsia, si è accertato che la sera del 18 novembre 1989 Bergamini non si era gettato sotto le ruote di un camion lungo la statale 106, a Roseto Capo Spulico. Il calciatore era stato soffocato, forse con un sacchetto di plastica, e poi è stato adagiato sull’asfalto, ormai privo di vita, al passaggio del mezzo pesante.

A Cosenza come ad Argenta (paese di cui è originaria la famiglia Bergamini), il ricordo di Denis è fortissimo e tutti si uniscono alla richiesta di Verità e Giustizia.

Presto potrebbero arrivare altre novità e le indagini seguite dalla procura di Castrovillari, potrebbero chiudersi in tempi molto brevi. “Aspetto le risposte più importanti e condanne senza sconti: noi non ne abbiamo avuti. – ha dichiarato la sorella di Denis, Donata Bergamini, – “Sono veramente stanca di aspettare, ma nutro fiducia nell’operato del procuratore Facciolla. Chiediamo verità e giustizia per Denis: l’aspettiamo da trent’anni, non possono negarcela”.

“E a distanza di 30 anni ….Un grazie particolare al Cosenza Calcio e un grazie speciale al Presidente Guarascio per aver ritirato la maglietta n. 8. Mai nessuno lo aveva fatto prima” – ha ringraziato Donata su Facebook.

Il giornalista di calciomercato.it,  Alessio Lento, ha così riassunto questa incredibile vicenda:”Trent’anni senza Denis, senza verità. Dopo pochi giorni dalla sentenza per il caso Cucchi, c’è un’altra famiglia che aspetta di conoscere la verità sulla morte di un ragazzo di 27 anni, un ragazzo che aveva un sogno e lo rincorreva andando dietro ad un pallone. La riesumazione del cadavere ha dato risultati che non lasciano spazio a dubbi. Bergamini è stato ucciso, tre persone sono state inserite nel registro degli indagati. E papà Domizio, mamma Maria e la sorella Donata restano in attesa, con fiducia. Incrollabile, dal 18 novembre del 1989. Così come un’intera provincia, che non ha mai creduto alla tesi del suicidio e ha sempre sostenuto la famiglia. È arrivato il momento di far riposare Denis in pace”.